Ecco perché a Sanremo avremmo preferito padre Ralph

Mariangela Donato
Mariangela Donato

Ricordate quando i Neri per Caso cantavano “… tutto gira intorno al sesso perché il sesso tira su, ma bisogna farlo spesso non esistono tabù…”? Gente, vi svelo una triste verità, il mondo sta cambiando e non gira più intorno al sesso.

Pubblicità, cartellonistica e scelte di marketing ci dicono però il contrario. Mi viene in mente quando anni fa la Coca Cola scelse un fattorino in canottiera, muscoloso, che distraeva tante impiegate. E ancora Charlize Theron, che a causa del filo del suo vestito impigliato alla sedia mostra il suo lato B nella pubblicità del Martini.

Ma a tutto questo ci siamo probabilmente abituati. Non ci interessa più il bello anche perché è soggettivo e Charlize non può piacere a tutti, no? Tra l'altro, c'è da dire che erano gli anni '90 e adesso è tutto diverso.

La cultura, ecco cosa ci interessa! Avevo promesso di parlarvi di Sanremo e lo farò, ma non starò certo qui a scrivere di quanto è brava e quanta invidia suscita in noi la Carrà, che alla sua veneranda età riesce ancora a muoversi in quel modo e a non soffrire di cervicalgia.

Ma non vi parlerò nemmeno delle sorelle Kessler, anche loro scese forse a compromessi con natura o di Franca Valeri, brava e grande attrice, ma per la quale, nell'ascoltare durante il suo monologo, un po' di ansia l'abbiamo provata tutti. Non intendo neppure ricordare i grandi applausi per Baglioni e Ligabue, inossidabili artisti riconosciuti, ma troppo facili da prevedere visti gli ospiti che li hanno preceduti.

Ma veniamo al dunque. Da anni va in onda, portando dei buoni risultati alla rete in termini di ascolti e via dicendo, la trasmissione Che tempo che fa, condotta più che egregiamente da Fabio Fazio e magari rivolta a un pubblico, consentitemi, radical chic, dove l'opinione politica non è un'opinione e soprattutto è condivisa dagli ospiti che di volta in volta popolano la domenica sera di . Trovo che in questo contesto Fazio sia perfetto, giusto e professionale, idem la sua partner storica Luciana Littizzetto. I loro interventi e anche il loro abbigliamento sono perfettamente in linea con la trasmissione.

Adesso, prendiamo gli stessi conduttori, gli abiti, le battute, le parole dette e non dette e portiamole sul palco dell'Ariston: il risultato è pessimo. Fabio Fazio sembra più cupo, a tratti triste, grigio, scialbo e pare affetto da avitaminosi o da qualche anemia particolare e incurabile. Forse vuole fare una predica? Forse pensa che rassicurandoci e fingendosi prete sia più credibile? Ecco, sembra un prete, padre Fazio.

La mia attenzione è completamente su di lui, la Littizzetto scompare. Inizio a guardarlo e ad ascoltare ogni sua sillaba. È l'antisesso, per niente affascinante, attraente, coinvolgente. Cosa ci fa sul palco dell'Ariston? Quindi è vero, gli anni '90 sono finiti da un pezzo. Quindi, da adesso in avanti, per quanto riguarda le manifestazioni televisive importanti sarà scelta la cultura che non sposa l'avvenenza? In una società dove spesso si finge molto per apparire, per mostrare ciò che non si è esasperando chi si è, se volevano che una sorta di padre confessami conducesse Sanremo non potevano scegliere un Padre Ralph del nuovo millennio?

E su questi interrogativi che racchiudono un po' di sacro e di profano, spengo la tv, abbandono la settimana sanremese ormai definitivamente archiviata anche sui media, prendono il volo gli uccelli di rovo e spero vi raggiungano, uno ad uno, i miei consueti baci a pioggia.

Mariangela Donato

Speaker radiofonica, blogger, conduttrice tv, mamma, portatrice sana di battute a raffica anche quando è giù di corda e chi più ne ha più ne metta, La Donato “viveur” è una messinese in fissa con il “savoir faire”. Su Sicilians scrive su abitudini e modi di fare soliti e insoliti, nostrani e non, prendendoli e prendendosi un po' in giro. La sua rubrica "Mi state tutti sul tacco" è la penna pettegola e pungente del nostro giornale.

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