Alluvioni & Co, la parola d’ordine è prevenzione

nubifragio“L'ho detto e lo ripeto: spendere adesso per non spendere dieci volte tanto dopo in termini di danni al territorio e di vite umane”. Ancora una volta i fatti gli hanno dato ragione, anche se Santi Trovato, presidente dell'Ordine degli Ingegneri, forse avrebbe preferito essere sconfessato. Il nubifragio dell'1 marzo scorso ha stravolto la città con il consueto carico di paura, rabbia ed esasperazione.

Danni per cento milioni di euro secondo le prime stime e anche se il sindaco ed il presidente della hanno richiesto lo stato di calamità naturale, visto come è andata con l'alluvione dell'1 ottobre del 2009 nessuno si fa troppe illusione sui fondi da ottenere per riparare ai danni. Poche ore di pioggia violentissima ed un'inspiegabile silenzio della , che non ha dato alcuna allerta, hanno di nuovo messo la città in ginocchio. Nessuna vittima questa volta, ma è solo un caso.

“Si fanno interventi a macchia di leopardo -commenta Trovato- quando invece serve un piano che pianifichi gli interventi complessivi. Si spendono somme pazzesche per riparare ai danni, quando sarebbe necessario agire prima, lavorando sulla prevenzione. Ormai le emergenze le conoscono tutti: bisogna sedersi attorno ad un tavolo e programmare gli interventi. Niente di che: basterebbe partire dal rifacimento dei muretti a secco al recupero dei vecchi terrazzamenti. La prevenzione non è fatta di interventi macroscopici ma di interventi di ingegneria naturalistica. Lodevoli quelli del Genio Civile e della Protezione Civile, ma di fatto c'è molto cemento anche lì”.

L'anno scorso l'Ordine si è offerto di monitorare gratuitamente il territorio ed il primo a cogliere al volo l'opportunità è stato il IV Quartiere. Ieri mattina la IV Commissione Consiliare della IV Circoscrizione ha effettuato un sopralluogo insieme ad una squadra di 5 professionisti inviata dall'Ordine degli Ingegneri e ha fatto un primo sopralluogo a Fondo Stereo-Castellaccio ed al Puntale Arena.

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Il gruppo di lavoro che ha effettuato i sopralluoghi
“L'area sottostante il Forte Castellaccio è a rischio spiega il presidente del IV Quartiere Francesco Palano Quero- ed è necessario intervenire. Ma si dovrebbe anche realizzare una viabilità alternativa che consenta l'accesso da più parti e crei una nuova via di fuga. Quando ci siamo spostati al Puntale Arena, dove l'unica via d'accesso è ripida, angusta e molto stretta e con un muro di contenimento che sta cedendo, abbiamo ipotizzato la realizzazione di una bretella di collegamento con la strada che sale da Gravitelli e che permetterebbe di servire la zona con mezzi pubblici e di soccorso”. Dopo il sopralluogo di ieri, ne seguiranno altri con cadenza settimanale allo Scoppo e a Fondo Galletta, al torrente Trapani, a Monte Piselli e in viale Italia e ai torrenti che rientrano nell'area del quartiere.

Intanto l'assessore regionale alle Risorse Agricole Elio D'Antrassi, ha dato il via libera all'insediamento di un tavolo tecnico permanente che affronti le problematiche di natura agro-ambientale connesse all'alluvione che l'1 ottobre del 2009 ha devastato Giampilieri ed i centri limitrofi. “In raccordo con le popolazioni coinvolte – ha detto D'Antrassi- vogliamo dare vita a un progetto che produca un'azione di
ripristino, salvaguardia e rilancio permanente dei territori agricoli colpiti all'alluvione del 2009”. Durante l'incontro, che si è tenuto nei locali della Protezione Civile a Giampilieri, si è discusso anche del mancato accesso, da parte dei cittadini dei villaggi colpiti dall'alluvione, alle misure sull' e il turismo rurale. Questi centri ricadono nel territorio di Messina, classificata come città metropolitana, e quindi sono esclusi da questi interventi. La Regione presenterà una proposta di deroga temporanea alla Comunità Europea e D'Antrassi ha annunciato che una parte della dotazione finanziaria della misura 126 (destinata agli imprenditori agricoli che hanno subito danni ad oltre il 30% delle coltivazioni) sarà riservata ai territori colpiti dall'alluvione del 2009.

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