Dismissione alloggi comunali, Gioveni: si rischia un nulla di fatto

IacpPer risanare le casse municipali il commissario straordinario Croce punta alla vendita degli alloggi di propiertà del Comune. Croce però dimentica che l'IACP, già diffidato proprio sull'argomento, non rispetta la Legge 311 del 2004 in merito al trasferimento degli alloggi ancora di sua proprietà a Palazzo Zanca.

A ricordarlo a Croce è il consigliere UDC del Libero Gioveni, che senza mezzi termini dichiara che “si rischia di fare aria fritta sulla pelle dei messinesi se non si conoscono e soprattutto non si risolvono i problemi a monte”.

Il riferimento a Croce ed al suo piano di risanamento inviato al Consiglio comunale ed al Collegio dei Revisori dei Conti, bocciato nei giorni scorsi anche dal Partito Democratico, è evidente.

“In merito alla cosiddetta “ricetta Croce” -scrive Gioveni- che dovrebbe (a questo punto il condizionale è d'obbligo) far incamerare nuove risorse a Palazzo Zanca, almeno uno dei punti previsti dal commissario rischia di concludersi con un inqualificabile “nulla di fatto”. La chiara e legittima intenzione manifestata da Croce di procedere alla dismissione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica a carico del Dipartimento Patrimonio, prevede di portare nelle casse comunali già entro aprile 2013 un milione di euro.

Ci si dimentica o si fa forse finta di non sapere, -puntualizza il consigliere- che non si è ancora data attuazione all'importantissima Legge 311 del 2004 (la Legge Finanziaria 2005) che ha stabilito di passare ai Comuni moltissimi alloggi dell'IACP e dell'Agenzia del Demanio.

Nonostante la norma parli chiaro e preveda già da 8 anni il trasferimento della proprietà di centinaia di alloggi dall'Istituto Autonomo Case Popolari al Comune, non esiste alcun recente verbale firmato dalle parti interessate (IACP e Comune) che sancisca il passaggio formale di consegna di tale consistente patrimonio immobiliare.

foto 2 Libero Gioveni
Libero Gioveni, consigliere UDC III Quartiere

Prova ne sia -aggiunge Gioveni- che nello scorso settembre l'ex Dirigente del Dipartimento Patrimonio Natale Castronovo ha di fatto diffidato l'IACP a formalizzare quanto espressamente previsto dalla legge, anche e soprattutto per fare definitivamente chiarezza sulle competenze dei due enti.

Tutti gli inquilini di questi alloggi non sanno più a che santo votarsi per richiedere il riscatto della proprietà dell'abitazione ai sensi delle leggi regionali 560 del '93 e 43 del '94”.

Le richieste di acquisto non sono prese in considerazione né dall'IACP (che ai sensi della 311 del 2004 ritiene di non avere più alcuna competenza) né dal Comune proprio perché, il Dipartimento Patrimonio non intende procedere con le vendite se prima non si regolarizzerà la titolarità degli alloggi.

“Insomma -commenta Gioveni- il cane continua a mordersi la coda e la confusione regna sovrana. E se a tutto questo si aggiunge anche la cronica carenza di personale negli uffici di via Aurelio Saffi, che da sempre ha rappresentato una triste prerogativa del Dipartimento Patrimonio, i tempi previsti dal commissario Croce non sembra possano essere rispettati.

Sarebbe pertanto auspicabile -conclude il consigliere – una forte accelerazione delle procedure attraverso un impegno concreto a 360 gradi da parte di tutti e una discesa in campo diretta e autorevole di Croce nei confronti dell'IACP, il cui immobilismo è ormai sotto gli occhi di tutti”.

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