#Cultura. Urbs et Aqua: un binomio inscindibile in “Roma e il Mare”

roma e il mare SiciliansIl volume Roma e il Mare (Ragusa 2017, EDS pgg 137) curato e introdotto da Sebastiano Tusa, propone quattro interessanti saggi scritti da studiosi di chiara fama, che delineano da prospettive diverse il rapporto tra l'Urbs e le sue vie d'acqua: il Tevere e il porto di Ostia. Il saggio di Pino Blasone Religioni Mediterranee a Ostia Antica, litorale di Roma si sofferma sul cosmopolitismo e sul sincretismo ostiensi, testimoniati dai ritrovamenti archeologici e dai riferimenti letterari. Hostia appare come un luogo di traffici mondani ma anche come approdo di culture e di religioni mediterranee, una città ospitante e ospitale che assomma in sé mondo culturale classico, lezione biblica, ellenizzante, immaginario semitico. Qui dei giovani, quasi migranti intellettuali dell'epoca, discutono nell'Octavius di Minucio Felice (apologeta cristiano) della transizione epocale che stanno attraversando.

Un secolo dopo, il padre della chiesa Agostino, osservando la vivacità del luogo, si rende conto di trovarsi in una città poliedrica, ricettiva, ricca di interazioni culturali e religiose, stratificate in modo organico. Sull'utilizzo commerciale del Tevere, la sua canalizzazione, i poli portuali, i ritrovamenti archeologici e le testimonianze epigrafiche si sofferma, con puntuali e ben documentati riferimenti, il saggio di Claudio Mocchegiani Carpano La navigazione sul Tevere e i porti fluviali nell'Antica Roma dalla costa tirrenica alle regioni dell'Italia centrale. Il saggio di Mario Marazzi I Saraceni sulle coste laziali analizza le incursioni saracene e turche su quel litorale, considerandole come un fattore costante e determinante del mondo medievale.

Dopo l'occupazione della Sicilia i paesi rivieraschi del Tirreno subiscono ripetute devastazioni da parte dei Saraceni. La crociata organizzata da papa Giovanni X ha esito incerto. Lo scontro decisivo avvenuto sul Garigliano determina la  sconfitta degli invasori. Dopo il massacro, i superstiti si fondono con le popolazioni locali, conservando però alcune tradizioni e distinguendosi per dei tratti somatici caratteristici. Le donne di Nettuno erano note per la loro bellezza orientaleggiante e per il loro abbigliamento colorato di rosso e realizzato con stoffe pregiate. Erano anche solite ornarsi di coralli e d'argento e il papa Gregorio XIII nel 1572 emanò un editto affinché  allungassero le gonne e non usassero stivaletti fascianti.

Il saggio di Ettore Janulardo Un viaggio di Pio II: il Borgo di Ostia Antica, Porto, verte invece sulla descrizione di un viaggio del papa nel 1463. Si tratta di una crociera sul Tevere che fonde, nella vista, natura e rovine. Il viaggio rievoca il passato della città e le sue trasformazioni nel tempo e Roma è considerata luogo della memoria, segnata da conflitti e da devastazioni ma capace di risorgere a nuova grandezza. Il messaggio del pontefice è chiaro: la città deve recuperare il proprio carisma, facendo leva sui valori della classicità e della cristianità che la connotano.

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