#Cultura. Un intellettuale del ‘700 alla scoperta della Sicilia: Johann Wolfgang Goethe

goethe siciliansIl Viaggio in Sicilia di Goethe, con introduzione di Carlo Ruta (Ragusa 2017, Libri Mediterranei pgg 126) rappresenta un modello di letteratura odeporica di fine Settecento. L'opera riflette il clima culturale dell'epoca in cui, in seguito al fallimento degli ideali rivoluzionari e alla presa di coscienza da parte degli intellettuali dell'impossibilità di realizzare un equilibrio tra natura e civiltà, emerge l'artificialità della vita moderna. La natura  si carica quindi di forti significati simbolici ed è considerata fonte di tutto ciò  che è spontaneo e creativo, un luogo dell'anima opposto alla realtà materiale e sociale. Essa è anche intesa come una proiezione dell'interiorità dello scrittore, alla ricerca del sublime, una sorta di oltremisura prodotta da paesaggi straordinari, capaci di commuovere e di dilatare l'animo.

Gli naturali estremi, minacciosi, grandiosi e illimitati tendono ad affascinare il lettore, attraendolo fatalmente soprattutto quando lo scrittore riesce, quasi, ad appropriarsi dell'infinito e del soprannaturale, raggiungendo una mistica fusione con il tutto. L'Italienische Reise rappresenta aspetti naturalistici dei luoghi, senza tralasciarne il risvolto umano, ma è proprio la Sicilia con le sue ambiguità, con la sua grandezza e le sue miserie a rappresentare il punto nodale del viaggio dell'intellettuale tedesco. Egli si cala nella travagliata storia dell'isola e ne assorbe il mistero della sofferenza del suo popolo, tuttavia non tende a drammatizzare e focalizza l'attenzione, con garbata ironia, sul gusto del paradosso e dell'irregolarità dei siciliani. “Luce e lutto”, scriverà qualche secolo dopo Bufalino.

Sotto forma di , lo scrittore registra tutto ciò che lo colpisce, lo abbaglia o lo commuove. Il disegnatore Knìep, suo compagno di viaggio, esegue gli schizzi che riproducono la bellezza e l'esoticità di un luogo quasi sconosciuto ai più. Il tour siciliano inizia proprio da qui, la riscoperta di un mondo eterogeneo, reso affascinante dal groviglio di culture diverse, reso misterioso dalla stratificazione rituale e religiosa, reso grande dal genio degli artisti.

Egli tutto osserva, tutto annota: dalla mancanza di alberghi alla sporcizia delle strade palermitane, dalle baracche del post-terremoto di Messina alla straordinaria bellezza del suo paesaggio, dalla lussureggiante vegetazione dell'interno della Sicilia alle pregevoli coltivazioni, dai resti dei templi greci agli eleganti palazzi della nobiltà isolana. Scrittore poliedrico (ispirato dal mare di Palermo si propone di rivangare le memorie omeriche di Ulisse e Nausicaa) si rivela anche botanico esperto e dotto cultore di mineralogia. La sua curiositas verso persone e cose è inestinguibile: Goethe vuole annotare tutto ciò che vede per coinvolgere e affascinare il lettore. E ci riesce, se anche a noi che conosciamo l'isola fa venire la voglia di conoscerla meglio.

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