#Cultura. Poesia lavica. Il racconto del G37 nel bosco delle betulle bianche siciliane

Newbookclub G37 3 Sicilians 2
Il mecenate Antonio Presti con Alessio Castiglione e alcuni ragazzi del Newbookclub di Palermo

Tre giorni, tutto il mondo in Sicilia: dall'Europa all'America e dall'America all'Asia. I sette grandi potenti del mondo si sono riuniti a Taormina, l'oppressione dell'economia e del potere governativo collidono con la poesia, composizione di essere, di arte e di insieme. Il 26 maggio, in contemporanea con il G7 a Taormina, sulle rive dell'Etna si agitava qualcosa di ben più caldo della lava e della politica internazionale. Trentasette poetisiciliani e non, si sono riuniti. Non in una stanza ovale, non attorno a una tavola rotonda e non in giacca e cravatta – almeno non tutti. Ma in un bosco di betulle bianche siciliane, a raccontarsi e prendersi per mano come sanno fare solo i poeti.

Quaranta palermitani, quaranta persone, quaranta scriventi, scrittori e scritti. Quaranta contro Sette. Dal vulcano, sulla punta della Sicilia, fra la neve del Sud, lavica, nera, a ciottoli: terra fertile su cui stendersi, su cui scrivere, fra aghi di pino, radici di betulla bianca e foglie fresche. Miscelarsi con la Madre e con se stessi, laddove è questo il vero potere: la conoscenza. Dell'altro, dell'altro passato, dell'altro nascosto, dell'altro girotondo di cose che sanno fare solo i poeti che capiscono tutto e non sanno niente perché il sapere non è seme, il sapere è un frutto, arriva dopo.

Newbookclub G37 1 SiciliansÈ la trasferta. Tra i 37 anche i ragazzi del Newbookclub che si specchiano nel bosco e si confondono nel nero ruvido di quelle sponde larghe inondate di cenere. Da Palermo a Linguaglossa, fra strade tortuose, boschi fiabeschi, sentieri impervi e terreni sterrati dal tempo e dalla natura stessa su cui sussultare, fra banchi di nebbia da cui tutto può apparire e in cui tutto può scomparire, nel silenzio delle altitudini.

Ma non noi, uomini e donne che resistono e che fanno la rivoluzione con carta e penna, perché più taglienti della spada, perché più civili e sociali di qualsiasi altro armamento, poiché bersagliano la coscienza e non i corpi, lasciando segni indelebili, grafemi per l'umana esistenza, per le epoche e le generazioni che oggi son labili, ma che un domani verranno, crescendo in solida robustezza e accompagnate dai testi che nel quotidiano scriviamo, nell'umiltà e nella bontà dei nostri anni e nella giustizia del nostro pensiero. Cenere noi non ritorneremo, l'oblio non esiste almeno per qualche ora. Il mondo non si scorda, la luce filtra la nostra vera pelle e siamo angeli, piramidi. Tracce importanti che faranno storia come le impronte di Cueva de las Manos o i disegni nelle grotte di Lascaux.

Newbookclub G37 4 SiciliansPer dare prestigio alla conoscenza, e lustro al potere del sapere. Per combattere i mali del profitto mondiale, per dare voce alle pagine bianche, per veicolare il messaggio dello scrivere, per abolire la violenza della rivolta torcendola e mutandola in pacifica animosità di gruppo, unito dalle passioni comuni e dalla che ci lega e non ci disperde. Nemmeno quando sembra difficile e improbabile. In gruppo si va, fieri, attraverso le mura dell'opulenza a cui il mondo è ormai tristemente avvezzo, contagiato dal consumo e dal servaggio che massifica, livella e appiattisce annegando l'uomo in un'era disgraziata e inquinata dalla grandezza e dal vanto della governance e dell'élite.

Cia è svedese, una poetessa che scrive con le rime baciate a ogni parola senza finale. E bacia anche la sua figlia bellissima, una piccola fata di qualche centimetro e i capelli biondi appesa a un albero, Rubina. Incanta quella familiarità di coccole, lei che si abbandona al ventre della mamma per sfuggire al forte bruciore sulla pelle bianca e lentigginosa. Cia scrive solo con la matita e Rubina disegna un vulcano che somiglia a un piatto di pasta al forno fumante.

Kamir, 16 anni, è un ragazzo, è quasi un uomo saggio, lo vedo. Insieme a Giuseppe che ripete sempre di aver fatto il compleanno e avere 18 anni e che i sogni siano l'unica realtà. Io li guardo e mi ci confondo all'interno dei loro denti aperti per respirare aria più pulita.

Newbookclub G37 2 SiciliansIn valle si sente la loro e la nostra eco. Insieme, oggi, siamo vulcaniche energie, moti convettivi che emettono forza e potenza. Oggi, domani, dopodomani e tutti gli altri giorni che si succederanno saremo noi insieme i Grandi: non sette ma quaranta e anche più. Siamo saliti così in alto da attraversare le nuvole per un cielo aperto. I sentieri sono sterrati. E da che parte dobbiamo andare? La strada di casa è sempre quella, l'intuito lucido di un cuore illustrato. Il viaggio ci cambia sempre un po', ci educa e ci arricchisce di novità e sogni da inseguire. Insieme siamo gruppo, insieme possiamo andare dovunque: comesfacundus in via pro vehiculo estMamma torno stasera, vado a scrivere.

di Alessandro Di Liberto e Gaia Garofalo (Newbookclub Palermo)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *