Cultura. Museo Archeologico di Naxos: una biblioteca perduta salvata dal digitale

Parco archeologico Giardini Naxos SiciliansMESSINA. Proseguono gli appuntamenti di Comunicare l'antico. Conversazioni al Parco archeologico di Naxos, progetto ideato e promosso dal Parco Archeologico di Naxos-Taormina e dal Festival NaxosLegge, con la collaborazione dell'Archeoclub Giardini Naxos-Taormina-Valle Alcantara. Nel primo incontro del 2018 al Museo Archeologico di Naxos si è discusso de L'Omphalos e lo Scriptorium. La rifondazione digitale della perduta biblioteca dell'Abbazia dei SS Pietro e Paolo d'Agrò. «Comunicare l'antico – spiega l'archeologa del Parco Archeologico di Naxos Taormina Maria Grazia Vanaria – nato la scorsa primavera da una sinergia tra il Parco Archeologico di Naxos Taormina e il Festival NaxoLegge per far conoscere e promuovere la cultura classica, continuerà anche nel 2018 con almeno due appuntamenti fissi al mese. Abbiamo voluto cominciare raccontando l'impresa condotta da Ketty Tamà del Lions Club Letojanni- Valle d'Agrò, che insieme al Comune di Casalvecchio Siculo e all'Archeoclub Area Ionica Messina, ha riportato nell'Abbazia della Val d'Agrò in formato digitale i manoscritti della perduta biblioteca. Questi appuntamenti rappresentano un'occasione importante per far vivere il Parco Archeologico di Naxos-Taormina come ritrovo culturale».

Dopo l'introduzione dell'archeologa Maria Grazia Vanaria, Fulvia Toscano, artistico di NaxosLegge, ha spiegato le ragioni del progetto ideato in collaborazione con il Parco Archeologico di Naxos-Taormina. «Comunicare l'antico, come recita il titolo stesso, si pone l'obiettivo di divulgare contenuti legati alla civiltà classica, attraverso l'archeologia, l'arte, la letteratura e il a un stratificato, con l'intenzione di essere profondi nella qualità dei percorsi che proponiamo ma anche orizzontali nella capacità di divulgazione».

«Due anni fa lanciammo il sogno di far tornare a casa, nella Basilica di Casalvecchio Siculo, gli antichi manoscritti trafugati dagli spagnoli intorno al 1500». Così Ketty Tamà del Lions Club Letojanni- Valle d'Agrò comincia a raccontare la storia della rifondazione digitale della perduta biblioteca dell'Abbazia dei SS Pietro e Paolo d'Agrò. «Un sogno diventato realtà nel solstizio d'inverno del 2017 quando siamo riusciti a far tornare nell'Omphalos, al centro della Basilica, i testi in formato digitale conservati alla Real Biblioteca dell'Escorial di Madrid ma provenienti dalla perduta biblioteca dell'Abbazia dei santi Pietro e Paolo d'Agrò di Casalvecchio Siculo».

L'iniziativa proposta nel 2016 da Ketty Tamà, all'epoca presidente del Lions Club Letojanni Valle d'Agrò, ha iniziato a concretizzarsi con l'arrivo, durante il solstizio d'estate 2017, del primo libro, il Vangelo del 1013. Da allora le adesioni spontanee, immediate e concrete, del sindaco di Casalvecchio Siculo Marco Saetti, e del presidente dell'Archeoclub Area Ionica Messina Filippo Brianni e di alcuni cittadini, hanno consentito di raccogliere la somma necessaria a far tornare gli altri otto manoscritti che appartenevano alla biblioteca della Basilica.

«L'Archeoclub Area Ionica Messina – spiega il presidente Filippo Brianni – insieme al Comune di Casalvecchio, ha sposato subito l'idea di far tornare al proprio posto i libri scritti dai monaci nell'Abbazia della Val d'Agrò. Il primo passo è stato quello di rifondare in formato digitale la perduta biblioteca, ma non è detto che il futuro non ci riservi altre sorprese». Un sogno, dunque, destinato a continuare. «La prossima iniziativa – afferma Marco Saetti, sindaco di Casalvecchio Siculo – sarà quella di creare un comitato per sensibilizzare i vari enti e rifondare la biblioteca dell'Abbazia dei SS Pietro e Paolo d'Agrò». Una storia che sembra un romanzo, il cui lieto fine sarebbe quello, appunto, di far tornare a vivere e risplendere lo scriptorium, il locale in cui i monaci trascrivevano i testi sacri, probabilmente collocato nei locali del museo adiacente la Basilica.

Il prossimo appuntamento è previsto per lunedì 29 gennaio alle 17, con la presentazione del libro-catalogo della mostra dedicata al racconto Lighea di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Dopo i saluti di Vera Greco, direttore del Parco Archeologico di Naxos-Taormina, interverranno la scrittrice e curatrice del catalogo Marinella Fiume, l'artista e autore della mostra Alessandro La Motta, la coautrice e referente per Augusta di NaxosLegge Mariada Pansera. Coordina Fulvia Toscano, direttore artistico di Naxos Legge.

 

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