Cultura. Messina, il Premio Sgroj giunge alla sua decima edizione
MESSINA. Cosa hanno in comune Federico Montalbano, sous chef del ristorante Grano a Roma, Livia Satullo, secondo segretario presso l'ambasciata d'Italia a Dakar, Dario Piombino-Mascali, un paleoantropologo e paleopatologo, studioso delle mummie più famose del mondo che oggi lavora all'Università di Vilnius e Anne Riitta Ciccone, scrittrice e regista di successo che vive a Roma? Semplice: sono tutti messinesi, vivono tutti lontano dalla città d'origine, sono ex studenti del Liceo Classico La Farina e, cosa più importante, si sono distinti in diversi ambiti culturali e scientifici. Quattro motivazioni, più che sufficienti per assegnare ad ognuno di loro il premio intitolato a Pietro Sgroj. L'onorificenza sarà conferita il prossimo 6 giugno alle 10 a palazzo zanca. A fare buona compagnia ai quattro premiati, altre sei personalità che invece hanno proseguito la propria opera sul territorio messinese: Maurizio Cinquegrani (valente medico internista e ricercatore), Maria Cozzo (docente in pensione di discipline classiche al La Farina, che ha formato generazioni di allievi), Cesare Di Pietro (il nuovo vicario generale dell'arcivescovo Accolla all'Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela), Giovanni Dugo (professore ordinario di Chimica degli Alimenti nel Dipartimento di Scienze del Farmaco e dei Prodotti per la Salute dell'Università di Messina oggi in pensione, che ha ricoperto ruoli istituzionali, accademici e di ricerca scientifica di rilievo e oggi è scrittore di libri di ricette e racconti in versi siciliani), Antonino Metro (professore ordinario di Istituzioni di Diritto Romano e preside della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Messina oggi in pensione, autore anche di numerose pubblicazioni di diritto romano e storia del diritto) e Giuseppe Santalucia (magistrato, oggi vicecapo dell'Ufficio Legislativo del Ministero della giustizia e consigliere della Corte di Cassazione).
