#Cronaca. Querele e libertà di stampa: la Cassazione condanna magistrato di Milazzo al pagamento delle spese

Tribunale giustiziaNessuna nell'articolo: la Cassazione rigetta il ricorso e un proprio magistrato, il milazzese Salvatore Saija, al pagamento delle spese processuali. A vincere la causa il giornalista Gianfranco Pensavalli e il barcellonese Santi Cortese, creatore del gruppo facebook Barceblog, reo di avere cliccato “mi piace” su un post del cronista relativo a un articolo scritto il giorno dopo la sfiducia al sindaco Maria Teresa Collica, nel quale si citava il magistrato. “Una volta esclusa la sussistenza degli estremi del reato di diffamazione, ogni attività di investigazione non può che difettare di pertinenza o di rilevanza, in quanto inidonea a incidere sulle risultanze delle indagini preliminari” si legge nella sentenza del 18 maggio scorso. Tradotto in un italiano comprensibile: impugnare l'archiviazione del Giudice dell'Udienza Preliminare di Messina era da evitare.

Pensavalli commenta la sentenza su facebook, ricordando di avere scritto di: “Salvatore Sajia, 49 anni, di Milazzo, già in forza al Tribunale di Patti e poi al Massimario in Cassazione. Più che diffamazione sembrava lesa maestà. Così, l'archiviazione del GUP di Messina veniva impugnata dal magistrato. Certo, il sostituto Paola Lori chiedeva il processo ma il relatore Rossella Catena (presidente di sezione Aniello Nappi) ha dato atto che i fatti sono stati correttamente narrati e non c'è stata qualificazione diffamatoria”. 

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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