Cronaca. Catania, confiscati beni per oltre 9 milioni di euro a due pregiudicati

GDF Catania 2CATANIA. Il Tribunale di Catania, sezione misure di prevenzione, su richiesta della Procura della Repubblica etnea ha emesso due decreti di dei patrimoni, del valore complessivo di 9 milioni di euro, illecitamente accumulati da Francesco Costantino detto Nuccio u Cannaleri, classe 1961 e Omar Scaravilli, classe 1981 e attualmente in carcere. Il provvedimento ablativo è stato eseguito dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania. I due sono stati destinatari di diverse pronunce giudiziarie che li connotano per la loro appartenenza alla criminalità organizzata di stampo mafioso. In particolare: Costantino è stato condannato, con sentenza divenuta irrevocabile, per aver fatto parte del clan etneo dei Laudani, nonché per rapina e furti aggravati e per detenzione illegale di armi e munizioni. Risulta anche coinvolto in una vicenda processuale nella quale è imputato per estorsione aggravata dal metodo mafioso per essersi adoperato, a vantaggio del clan, per riscuotere il pizzo a danno di un'impresa di fabbricazione di fuochi pirotecnici. Inoltre, in un'altra investigazione più recente è indagato per il significativo ruolo organizzativo assunto nel clan di San Giovanni La Punta.

GDF Catania2Scaravilli invece, già condannato con sentenza irrevocabile per due episodi di ricettazione, è stato nel tempo destinatario di due ordini di custodia cautelare in carcere per la sua appartenenza all'associazione mafiosa etnea del clan Laudani e per la commissione di reati di estorsione e lesioni, aggravati dal metodo mafioso. I militari del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Catania hanno condotto mirate indagini patrimoniali nei confronti dei due prevenuti e dei rispettivi nuclei familiari all'esito delle quali è emersa l'assoluta sproporzione dei beni posseduti rispetto ai redditi dichiarati al fisco. La conclamata pericolosità sociale dei due proposti e l'accertata sproporzione dei loro patrimoni hanno portato, tra i mesi di giugno e luglio 2016, all'adozione da parte del Tribunale di Catania, su proposta della Procura, del sequestro anticipato dell'ingente patrimonio mafioso accumulato. A completamento del procedimento camerale, è stata applicata ai due la misura della sorveglianza speciale per anni 3 e ordinata la confisca dei beni oggetto del predetto sequestro anticipato, ossia 25 immobili, 2 terreni, 2 attività aziendali, 2 autoveicoli, 2 motoveicoli e 9 rapporti finanziari, ora eseguita dagli investigatori del Nucleo Polizia Economica Finanziaria di Catania. Il patrimonio in questione sarà affidato alla gestione dell'Agenzia Nazionale per i beni confiscati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *