Cronaca. Barcellona PG, truffa a un’anziana: in manette avvocato 52enne

MESSINA.  Truffa ai danni di un'anziana e della nipote: in manette avvocato di Barcellona Pozzo di Gotto. Stamane all'alba i Carabinieri della Compagnia della città del Longano hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di S. C., avvocato 52enne del foro di Barcellona Pozzo di Gotto, accusato di essere responsabile di truffa aggravata e tentata estorsione ai danni di una donna anziana di 86 anni e della nipote di 28enne.

Il provvedimento restrittivo scaturisce dall'indagine coordinata dal sostituto Procuratore Rita Barbieri, avviata dalla Stazione Carabinieri di Montalbano Elicona nell'aprile 2018, dopo la denuncia – querela presentata dall'anziana e dalla nipote, che hanno denunciato di essere di una truffa messa in atto dal legale che si collega con le indagini che avevano portato nel marzo 2018 all'arresto di un uomo, responsabile di truffa aggravata ai danni di una coppia di anziani coniugi residenti a Basicò, il cui figlio era scomparso nel 1993 a 20 anni in quanto rimasto vittima di omicidio col metodo della lupara bianca, ad opera di esponenti della famiglia mafiosa barcellonese.

Le indagini svolte dai Carabinieri di Montalbano Elicona, attraverso l'acquisizione di testimonianze, riscontri documentali e accertamenti sul traffico telefonico, hanno fatto emergere come S. C., approfittando del rapporto fiduciario ultraventennale con la vittima, le abbia fatto sottoscrivere nel 2016 con atto pubblico una procura per l'incasso in proprio favore di due polizze assicurative del valore di 5.000 euro ciascuna, accese dalla vittima nel 2001 in una banca del luogo, facendole credere che le avrebbe restituito il denaro del quale invece si impossessava versandolo sulla proprio carta postpay per un importo complessivo, comprensivo degli interessi maturati, di oltre 15.500 euro. Negli anni seguenti, però, l'anziana vittima non ha ricevuto alcuna somma di denaro indietro e il legale, continuando a ingannarla, le ha raccontato di avere investito quelle somme, senza darle però alcuna ulteriore spiegazione.

Inoltre l'uomo, continuando ad approfittare del ruolo di avvocato, le prospettava falsamente che vi erano ancora da pagare delle spese, legate a una vecchia controversia civile promossa contro il marito, ormai deceduto, dell'anziana e si faceva consegnare, in più occasioni, somme contanti per un corrispettivo di oltre 800 euro.

Con il trascorrere del tempo, la donna ha richiesto ripetutamente all'avvocato la restituzione del denaro che questi diceva di avere investito, sostenuta e spronata in questa legittima richiesta dalla nipote. Il legale, comprendendo che la giovane stava aprendo gli occhi della zia incrinando la fiducia che questa aveva riposto in lui, per non restituire il denaro che si era ingiustamente intascato, ha minacciato telefonicamente la giovane rivolgendole frasi dal contenuto intimidatorio per costringerla a non intromettersi nelle vicende relative al riscatto delle polizze e per evitare che le due donne si potessero rivolgere ad un altro avvocato per recuperare il denaro sottratto

L'avvocato S. C., difeso dal legale Antoniele Imbesi del Foro barcellonese, è stato rintracciato a Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, e al termine delle formalità di rito, è stato condotto presso la propria abitazione di Barcellona Pozzo di Gotto e sottoposto alla custodia cautelare degli arresti domiciliari a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. 

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