Croce non firma il Previsionale, il dissesto incombe

Luigi Croce 20121112 GI7Q3264
Il commissario straordinario Luigi Croce

Non abbiamo mai condiviso l'ottimismo di chi vedeva allontanarsi l'ombra del dissesto ed i fatti ci hanno dato ragione. Croce non firmerà il Bilancio di Previsione 2012.

Logica conseguenza della guerra neanche troppo sotterranea che da metà settembre si è consumata tra la Ragioneria Generale, il commissario Croce ed il suo team di esperti.

Una guerra che ha prodotto due relazioni diverse sullo stato dei conti di Palazzo Zanca, creando non poco sconcerto nei magistrati contabili di Palermo. E che adesso ha come logica conseguenza un'ipotesi di dissesto sempre più vicina. La corsa per approvare la delibera per accedere alla Legge Salva-Comuni non è servita a nulla.

Certo, in teoria il Bilancio di Previsione 2012 potrebbe essere firmato da un commissario ad acta, ma difficilmente un funzionario regionale, nello specifico Giuseppe Petralia arrivato a Messina a settembre, potrebbe assumersi una responsabilità del genere. Il presidente della Regione Crocetta ha promesso 40 milioni, ma come era facilmente prevedibile, la somma non potrà essere accreditata subito e intanto incombe la scadenza del 31 dicembre, data entro la quale il documento contabile dovrà essere incardino nell'Ordine del Giorno del . Ma se Croce non lo firma, e nulla fa pensare il contrario, tutti i tentativi di salvare la città dalla dichiarazione di dissesto saranno stati inutili.

La bomba è esplosa questa mattina, con una nota che Croce ha inviato al Segretario Generale Santi Alligo, al presidente del Consiglio Comunale Pippo Previti, al Ragioniere Generale Coglitore ed al dirigente dell'Area Economico-finanziaria Giovanni De Leo.

Il 22 ottobre scorso il commissario straordinario del Comune di Messina aveva inviato a Coglitore e De Leo una nota per invitarli a predisporre un Bilancio di Previsione “che tenesse conto dei rilievi mossi al Consuntivo 2011 dalla Corte dei Conti e dell' effettiva situazione delle partecipate, in particolare di Atm, Messinambiente e Ato3”.  Secondo Croce non è stato fatto nulla di tutto questo e così il Previsionale 2012 è stato respinto al mittente, che nello specifico è Di Leo “non solo perché non è stato rispettato il principio del pareggio finanziario, ma anche perché il Bilancio non sembrerebbe redatto con riferimento agli atti presupposti, ma sulla base delle comunicazioni rese dai dirigenti”.

Immediata la reazione del presidente del Consiglio Previti, che ha subito chiesto un incontro a Croce. E lo stesso hanno fatto anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Lillo Oceano, Tonino Genovese e Costantino Amato, che in una nota inviata al commissario straordinario, oltre  a chiedere un confronto hanno sottolineato che “la preoccupazione per la delicatissima fase che il Comune di Messina sta vivendo in questi giorni, le vicende legate al bilancio e le pesanti ripercussioni che, come Lei sa, potrebbero derivare all'intera collettività, ed in particolare ai servizi ed all'occupazione, impongono di fare chiarezza. Perciò riteniamo che, a prescindere da ogni altra considerazione, bisogna predisporre i documenti contabili e varare il programma di risanamento nell'ambito di un complessivo. Torniamo a chiedere pertanto un confronto preventivo alla materiale predisposizione degli strumenti di bilancio”.

Cosa farà Croce non è ancora chiaro. Domani mattina è previsto l'incontro con la stampa e tutti si aspettano che il commissario straordinario faccia chiarezza sul futuro della città.

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