Messina, il Porto Franco e gli Svevi

Enrico VI di Svevia
Enrico VI di Svevia

Tra le tante lapidi rovinate dal terremoto del e ancora in attesa di una collocazione, oltre che del restauro, c'è anche quella all'imperatore Enrico VI di Svevia, il padre di Federico II.

Pur diversissimi tra loro, entrambi amavano molto la Sicilia. Enrico VI in particolare, apprezzava molto la dello Stretto, al punto tale da gratificarla con l'istituzione del Porto Franco.

E per una città di mare come Messina, che viveva soprattutto di traffici commerciali, ottenere la possibilità di importare ed esportare le merci libere dal dazio fu sicuramente uno dei privilegi più importanti ottenuti nel corso della sua storia.

Enrico VI morì proprio a Messina nel 1197, mentre si trovava in città per inaugurare la Cattedrale. Libera finalmente da un marito che non aveva mai amato, prima di tornare a Palermo l'imperatrice Costanza confermò il privilegio del Porto Franco già concesso dal marito.

Riconoscenti, nel 1198 i messinesi impressero su due lapidi di marmo la propria gratitudine per Enrico VI e sua moglie Costanza d'Altavilla, dell'ultimo re siciliano

Per quasi cinque secoli la città mantenne questo privilegio fondamentale per la sua economia e quando la Spagna punì i messinesi per la rivolta del 1674, insieme a tanti altri benefici (tra questi l'università) abolirono il Porto Franco, decretandone così il crollo.

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