Consuntivo 2013, i Revisori: “Non lo abbiamo ancora ricevuto”

bilancioDello schema del Conto Consuntivo 2013 non c'è traccia. Sabato scorso la Giunta  ha dato il via libera al documento economico-finanziario, ma il Collegio dei Revisori dei Conti non lo ha ancora ricevuto.

Un passaggio obbligatorio che precede quello in Aula, dove il Consiglio comunale dovrebbe votarlo entro il 30 giugno.

“Non ce la faremo né ora né mai -commenta il presidente dei Revisori Dario Zaccone. Noi non abbiamo ricevuto nulla e siamo già a lunedì pomeriggio. E per una verifica come si deve abbiamo bisogno di almeno un mese. Per non parlare del fatto che entro il 31 luglio (e quindi tra sole 5 settimane) si dovrebbe approvare anche il Bilancio Previsionale 2014.

Inoltre, sia il Consuntivo che quest'ultimo sono passaggi indispensabili per far approvare il Piano di Riequilibrio, che dovrà essere esitato entro il 2 settembre, visto che la legge prevede che ciò avvenga a 120 giorni dalla pubblicazione del decreto, che risale al 5 maggio scorso. Con questi tempi non ce la faremo mai ed è evidente che non esprimeremo alcun parere se non avremo avuto modo di esaminare i documenti contabili con attenzione”.

Scrupoli che, come sottolinea Zaccone, “questo Collegio dei Revisori dei Conti applica sin dal 16 luglio 2012, quando si insediò e poco tempo dopo espresse parecchi rilievi negativi alla gestione dell'amministrazione Buzzanca”, che di lì a poco sarà sostituita dal commissariamento di Luigi Croce, in carica fino al 24 giugno 2013.

Nonostante ciò, anche Zaccone è tra i 73 indagati della Procura di Messina, che vuole vedere chiaro su quello che è successo nei conti di Palazzo Zanca tra il 2009 e il 2012, a partire dalle società partecipate. “E' una chiamata in causa oggettiva per quanto ci riguarda -chiosa il presidente dei Revisori- visto che su quanto di nostra competenza ci siamo espressi negativamente in più occasioni e anticipando peraltro il DL 95 del 2012, che prevedeva note informative proprio in relazione alle società partecipate”.

Fin qui Zaccone. Molto preoccupato anche il presidente della Commissione Bilancio del Comune di Messina Franco Mondello, coinvolto nell'inchiesta sulla contabilità nell'era Buzzanca in qualità di amministratore, visto che all'epoca era il vicesindaco, fino a quando l'UDC non prese le distanze dalla Giunta.

“Ho anche discusso con il mio capogruppo Mario Rizzo -spiega Mondello- sull'opportunità di dimettermi proprio per garantire la massima serenità ai lavori della Commissione, ma per il momento, anche alla luce delle contingenze, resto. Per quanto concerne poi l'audizione del sindaco Accorinti, non ci convince neanche un po' lo schema esitato dalla Giunta sabato scorso.

L'avanzo di bilancio di 6 milioni e mezzo del quale parla l'amministrazione -puntualizza Mondello- in realtà c'è solo perché nel Conto Consuntivo n0n sono stati inseriti i debiti delle società partecipate, in testa. Ma il Comune ha l'obbligo sia di inserirli che di ripianarli. Visto che per il 2012 hanno chiamato in aiuto i tecnici dell'IFEL, avrebbero dovuto farlo anche per il 2013. Tra l'altro, anche alla luce dell'inchiesta della Procura, i consiglieri non si sentono sicuri di votare alcunché.

Ciascuno di noi ha le proprie competenze, ma è chiaro che se neanche i pareri favorevoli del Collegio dei Revisori dei Conti e del ragioniere generale sono sufficienti a garantire la scelta dei consiglieri di esprimere un parere positivo, è chiaro che nessuno di noi voterà sulla scorta dell'urgenza”.

Passaggio chiarissimo, quello di Mondello, che fa intendere l'orientamento dell'Aula: nessuno voterà a rotta di collo un documento che non è riuscito a leggere con attenzione e, si spera, a capire.

Il vicesindaco Guido Signorino, anche lui ascoltato stamane in Commissione Bilancio, ribadisce che i debiti delle partecipate sono stati inseriti nel Piano di Rientro perché la normativa lo consente, ma stando ai rumors di Palazzo Zanca, non sono in molti a voler concedere un'apertura di credito all'amministrazione Accorinti.

E l'ipotesi dell'invio di un commissario ad acta da Palermo per garantire l'approvazione del Consuntivo 2013 se l'Aula non lo esiterà entro il 5 luglio diventa sempre più una certezza.

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