Cisl e Uil: “Giù le mani dall’ospedale Piemonte”

“Non possiamo condividere le proposte avanzate da alcuni consiglieri comunali del Comune di Messina e da alcuni dirigenti medici circa l'individuazione del punto nascita presso il Policlinico e presso il Papardo. Queste notizie, che apprendiamo dalla Gazzetta del Sud, ci lasciano fortemente perplessi e allarmati”.

Così i segretari generali di Cisl FP e Uil FPL di Messina Calogero Emanuele e Pippo Calapai, dopo le notizie di stampa sui punti nascita della città.

“Il decreto assessoriale del 20 settembre 2013 sul riordino e l'organizzazione dei punti nascita in Sicilia -spiegano Emanuele e Calapai- prevede per Messina solo 2 punti nascita. E va da sé che devono essere il Policlinico Universitario e il Piemonte, perché in possesso dei requisiti minimi, che prevedono almeno 500 parti annui.

Sappiamo però -aggiungono i dirigenti sindacali- che la problematica dei punti nascita, oltre ad essere complessa, ha ricadute fortissime sui cittadini messinesi e pertanto va affrontata con grande cautela e conoscenza del problema senza forma di alcun campanilismo”.

Cisl FP e Uil FPL sottolineano come sia necessario ricordare che l'Ospedale Piemonte è un punto di riferimento della popolazione messinese per il numero di parti: oltre i 1.150 annui e quindi al di sopra dei mille l'anno previsti dai nuovi parametri. Peraltro, il di viale Europa è dotato delle Unità Operative necessarie per il mantenimento del Punto nascita, l'Unità di Terapia Intensiva e la Rianimazione.

“L'attuale presidio ospedaliero -chiosano ancora Emanuele e Calapai- che l'assessorato regionale alla Salute voleva declassare e che a seguito delle iniziative promosse da Cisl e Uil è stato difeso e mantenuto dalla popolazione messinese attraverso petizioni ed assemblee popolari, è un punto di riferimento per l'emergenza-urgenza e per la materno-infantile e non può essere messo in discussione.

Il punto nascita individuato con decreto assessoriale presso l'Ospedale Piemonte deve essere difeso ad ogni costo, fermo restando che il polo di eccellenza materno-infantile deve essere aggiuntivo e integrativo all'attività di emergenza-urgenza, con l'implementazione degli attuali 121 posti letto”.

Per quanto riguarda il Papardo, nonostante non raggiunga gli standard minimi richiesti per numero di parti, secondo i due sindacalisti “non deve essere depauperato del proprio punto nascita, perché essendo ubicato nell'estrema zona nord della città di Messina, oltre ad essere riferimento di quell'area lo è anche per alcuni limitrofi”.

Nei prossimi giorni Cisl e Uil chiederanno un'audizione in Commissione Sanità all'ARS, estesa anche alla deputazione regionale messinese, per difendere i punti nascita del Piemonte e del Papardo e definire una volta per tutte la questione dei punti nascita di Messina e delle zone disagiate come Mistretta e Lipari.

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