#Catania. Sbarco migranti, arrestati 5 scafisti

Buba Ansumana
Buba Ansumana

La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Catania, sotto il coordinamento della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, hanno posto in stato di fermo di polizia giudiziaria 5 scafisti, sedicenti cittadini di varie nazionalità, gravemente indiziati del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, in relazione allo sbarco di 409 migranti e 4 cadaveri giunti ieri mattina nel porto di Catania a bordo della nave Topaz Responder, battente bandiera delle isole Marshall, in servizio per la missione congiunta delle organizzazioni Emergency e MOAS (Migrant Offshore Aid Station). I migranti, tutti provenienti dalle coste libiche, sono stati soccorsi in acque internazionali nel corso di 4 differenti eventi di soccorso. Gli investigatori della Squadra Mobile della Polizia di Stato e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, con la collaborazione della Sezione Operativa Navale delle Fiamme Gialle, hanno acquisito le prove necessarie all'adozione del provvedimento di fermo nei confronti dei quattro cittadini gambiani Buba Ansunama (classe1996), Bakary Trowolly Lamine (classe 1998), Essa Barry (classe 1998), Momodou Jarju (classe 1978) e del cittadino egiziano Warshid Said Salaheddin (classe 1994).

Seguendo un consolidato protocollo investigativo, realizzato d'intesa con la Procura Distrettuale, investigatori della Squadra Mobile e del GICO della Guardia di Finanza hanno avviato con la collaborazione degli interpreti durante le operazioni di sbarco nel porto di Catania, le indagini finalizzate all'identificazione degli scafisti. Buba Ansumana e Bakary Trowolly Lamine sono stati individuati quali componenti l'equipaggio di un natante in legno di 5 metri sul quale viaggiavano 19 migranti, soccorsi il 31 luglio dalla nave Topaz Responder. Essa Barry, Momodou Jarju e Warshid Said Salaheddin sono stati individuati quali componenti dell'equipaggio di un gommone di 18 metri circa, di colore , su cui viaggiavano 155 migranti, soccorsi in acque internazionali nella giornata del decorso 31 luglio dalla nave Juventa dell'associazione tedesca Jugend rettet e dal pattugliatore Vega della Marina Militare italiana e successivamente trasbordati sulla Topaz Responder.

A bordo del gommone viaggiavano anche tre donne e un uomo, i cui cadaveri sono stati recuperati durante le operazioni di soccorso condotte dalle citate navi Juventa e Vega. Tre salme sono state trasferite presso l'obitorio del cimiero di Catania mentre una è stata trasferita presso l'obitorio dell'ospedale Garibaldi-Nesima a disposizione della magistratura. A conclusione delle attività, i fermati sono stati condotti nel carcere di piazza Lanza.

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