#Catania. Confiscati beni per 15 milioni di euro alle famiglie Bosco e Cuntrò

Guardia di Finanza (4)

Confiscati beni per 15 milioni di euro per  sette componenti delle Bosco e Cuntrò. Tra i beni spiccano supermercati e bar a marchio Bosco.

I finanzieri del Comando Provinciale di Catania, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, su richiesta della locale Procura Distrettuale, hanno confiscato beni ai membri della famiglia Bosco (Giuseppe di 37 anni, Antonino di 57 anni, Giuseppe di 93 anni, Mario di 60 anni, Salvatore di 55 anni e Sebastiano di 36 anni) e per Antonino Cuntrò di 57 anni. Tutti sono imputati per a delinquere, usura ed estorsione.

La confisca è la prosecuzione, sotto il profilo patrimoniale, delle , svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza in collaborazione con la locale Questura e coordinate dalla Procura Distrettuale, che hanno portato, nel mese di febbraio dello scorso anno, all'arresto dei sette componenti delle famiglie Bosco e Cuntrò. Gli arrestati sono risultati, peraltro, contigui alle famiglie mafiose Laudani e Santapaola.

“Dalle indagini, si è accertato – spiegano dal Comando provinciale della Guardia di Finanza – che, a fronte degli esigui redditi dichiarati al fisco negli ultimi 10 anni, i componenti delle famiglie Bosco e Cuntrò sono riusciti ad accumulare 31 immobili, 11 tra autovetture, moto e scooter, nonché sei società per un valore complessivo pari a 15 milioni di euro“.

Tra i beni intestati alle società confiscate spiccano i due punti vendita della nota catena di supermercati dei fratelli Bosco di via Umberto e via Orto dei limoni. Quest'ultimo, sempre secondo le indagini della Guardia di Finanza, centro nevralgico delle attività usurarie oggetto dell'operazione money lender. E ancora il bar/gastronomia di via Oliveto Scammacca e la rosticceria/gastronomia di piazza Abramo Lincoln, sempre con insegna Bosco.

Nel patrimonio rientrano anche due scuderie ippiche con 22 cavalli da corsaacquistati per oltre 700 mila euro. E poi, due ville a Tremestieri Etneo e Mascali e numerosi appartamenti a Catania.

Guardia di Finanza (3)La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, nell'accogliere la proposta formulata dalla Procura della Repubblica di Catania, ha disposto la confisca dei beni già gestiti, sotto la supervisione dell'Agenzia Nazionale dei beni sequestrati e confiscati, da un amministratore giudiziario per garantire l'operatività della attività commerciali.

Contestualmente, i giudici hanno anche disposto nei confronti degli indagati la sorveglianza speciale per una durata variabile da uno a tre anni.

Antonio Maimone

Laureato in giornalismo all'Università di Messina. Ha sempre avuto la passione per il calcio e per lo sport in generale. Ha collaborato con diverse redazioni sportive e per Sicilians vi porterà all'interno di tutte le realtà sportive locali e regionali, facendo ogni tanto qualche passaggio in cronaca.

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