Casa Serena, FP Cgil: “Se si gestisce così meglio chiuderla”

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Il pensionato Casa Serena

Bastoncini di pesce, un po' di prosciutto e qualche fetta di formaggio. Scatolette di tonno consegnate agli anziani ancora chiuse. Il tutto servito in piatti di plastica usa e getta, non confezionati prima di uscire dalla cucina.

Ma visti i costi altissimi di Casa Serena (attualmente per 48 residenti si spende un milione 200 mila euro l'anno, ma ai tempi d'oro, quando gli ospiti erano poco più di un centinaio, si arrivava a 3 milioni 600 mila euro) c'è da chiedersi come la cooperativa Azione Sociale, che gestisce il pensionato comunale dal 2007, spenda le somme che arrivano da Palazzo Zanca.

Sul piede di guerra Clara Crocè, segretario generale della FP Cgil di Messina, che minaccia un autunno caldo, che più caldo non si può sulla gestione complessiva dei servizi sociali, per i quali da tempo chiede l'estromissione delle cooperative e la gestione diretta da parte del Comune.

“I lavoratori che non trattano bene gli anziani, i bambini e i disabili devono essere licenziati -dichiara. Chiediamo all' Accorinti di prendere in considerazione la chiusura di Casa Serena se non si assicura il  benessere degli ospiti nella struttura. Chiediamo un'indagine ispettiva. Cosa si rendiconta al Comune? Quanto si fattura? Cosa mangiano gli anziani? Quale assistenza si garantisce? Quarantotto anziani e 52 operatori per poi pranzare in piatti di plastica! Come e cosa gestisce  la cooperativa? Pretendiamo dall'amministrazione risposte serie e immediate”.

A dare dati e cifre sulla gestione di Casa Serena è anche Giovanni Andronaco, RSU della FP Cgil. “Ogni anziano -spiega- costa al Comune 138 euro al giorno. La coop ne spende una quarantina. Il Comune paga ogni settimana alla cooperativa 1.700 euro di pane e 2.500 euro di carne. Per il carburante si spendono da 15 a 25 mila euro al mese, ma nel periodo invernale i termosifoni sono aperti un'ora la mattina e un'ora il pomeriggio. Mille euro al mese si spendono per le riviste, mentre per il vestiario del personale (cui spettano sei divise l'anno)  il Comune paga una media di 36 mila euro annuali, quando invece in sette anni la cooperativa ne ha consegnate forse quattro. Non voglio essere esagerato, ma su 600 mila euro di spese generali forse ne sono stati spesi diecimila. Infine -conclude Andronaco- mentre il Comune paga 14 festività alla coop, questa ne paga quattro ”.

Impossibile rintracciare i responsabili della cooperativa per chiedere chiarimenti su quanto denunciato. Ma la FP Cgil boccia sonoramente anche la decisione del Consiglio comunale di bloccare il trasferimento delle somme incassate con la TASI al finanziamento dei servizi sociali.

“Scelte politiche che non condividiamo -chiosa la Crocè- e che inevitabilmente comporteranno il blocco dei servizi ai disabili, agli anziani e ai bambini qualora non si riuscissero a tagliare altre spese per recuperare i due milioni di euro cassati dall'Aula.

Nella sciagurata ipotesi di chiusura del Bilancio Previsionale 2014, proponiamo ai consiglieri comunali di rinunciare ai propri compensi per finanziare  qualche servizio. Questo è un pasticcio che dev'essere risolto”.

Il Comune ha 7 giorni di tempo e poi, promette il segretario generale della FP Cgil, se non ci saranno “riposte concrete avvieremo la mobilitazione. Quella seria però”.

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