Capitol, il fascino del proibito nell’era di internet

nudo1Sembra impossibile, ma nell'era del “tutto è permesso”, le sale che proiettano film porno esercitano ancora un certo fascino. A ne è rimasta solo una, il Capitol, che a dispetto della crisi del italiano continua ad essere in attivo e a garantire una programmazione piuttosto varia, con almeno tre novità la settimana. “Dobbiamo adeguarci -spiega il proprietario. I nostri clienti sono esigenti e visto che ogni giorno proiettiamo film dalle 10 del mattino alle 9 di sera, dobbiamo variare”.

Già, i clienti. Ma in una città notoriamente ipocrita e bigotta come Messina, dove vige la regola del “si fa ma non si dice”, chi è che osa ancora entrare in un cinema che non fa mistero delle pellicole che offre, quando tra internet, i dvd in affitto e le reti satellitari c'è solo l'imbarazzo della scelta? Assembramenti all'entrata non ce ne sono, è ovvio, inoltre i vetri fumé impediscono di vedere chi sosta nell'ingresso del cinema. Apparentemente sembra deserto, ma se si ha la pazienza di fermarsi e aspettare, i clienti arrivano. Per lo più si tratta di ultra quarantenni del ceto medio, né troppo eleganti né trasandati, che arrivano con nonchalance e una volta che guadagnano la porta sgusciano all'interno in un attimo. Di fermarli neanche a parlarne. Ed è sempre il proprietario della sala che ci racconta come gli uomini non siano gli unici fruitori della sala.

“Vengono anche donne -spiega. Non tantissime, ma ci sono. Qui è diverso rispetto al Nord o al Centro Italia, dove è normale che una coppia vada insieme a vedere un film porno. Entrano con il o il fidanzato e alla fine della proiezione escono insieme”. Una sorpresa? Mica tanto, visto che sondaggi recenti rivelano che il 59 per cento delle donne guarda film porno, il 37 per cento ne è incuriosita e quasi il 60 per cento sostiene che dopo avere visto un film a luci rosse il compagno è più appassionato.

Tornando ai frequentatori del Capitol, unico bastione della pornografia in tutta la provincia messinese rispetto ai 6 di Catania ed ai 12 di Palermo, a quanto pare può contare su una clientela appassionata e fedele, che con una sorta di misterioso tam tam si passa la parola quando cambia il film. E non mancano le incursioni provenienti dall'altra parte dello Stretto, visto che Reggio Calabria non offre nulla del genere.

“A dispetto dei pregiudizi su questo filone -spiega pazientemente il proprietario del Capitol- dobbiamo fare attenzione a quello che proiettiamo e offrire sempre le ultime novità. Dobbiamo aggiornarci costantemente per evitare le perdite o i fallimenti delle sale che proiettano film per tutti, mentre questo settore tiene testa e dà lavoro a noi gestori senza crearci problemi”.

Intanto fuori dal cinema arriva un gruppo di ragazzini. Si fermano esitanti, guardano la locandina all'interno e ridacchiano tra loro. Poi tornano sui loro passi, magari per rifugiarsi tra le braccia più sicure e discrete di internet.

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