Biancaneve e il cacciatore

Biancaneve e il cacciatore

Paese: U.S.A.

Genere: fantasy

Durata: 127 minuti

Regia: Rupert Sanders

Seconda pellicola nell'arco di pochi mesi dedicata alla celeberrima fiaba dei fratelli Grimm, diretta dall'esordiente (per il cinema) Rupert Sanders, con le bellissime Kirsten Stewart e Charlize Teron rispettivamente nei ruoli di Biancaneve e della Regina.

Il padre di Biancaneve, il re Magnus, perde la sua amata regina e si innamora, tempo dopo, della bellissima Ravenna, che salva da un'orda di cavalieri dell'armata Oscura. Decide di sposarla, ma durante le nozze la donna lo uccide e prende il potere. Il cavaliere Duke cerca di salvare Biancaneve, ma la bambina è catturata dal fratello di Ravenna, che nel frattempo porta nella sua stanza lo specchio magico che le permette di rimanere giovane e affascinante prosciugando la forza vitale delle più belle donne del paese.

Gli anni passano e il demone dello specchio rivela alla regina che Biancaneve la supererà in bellezza, ma se invece riuscirà ad avere il cuore della giovane nelle sue mani Ravenna rimarrà giovane per sempre. Il fratello della regina prova a catturarla, ma la ragazza fugge e si rifugia nella foresta, dove Ravenna non ha poteri. Viene chiamato Eric, un cacciatore sopravvissuto a quella foresta. Se riuscirà a prendere Biancaneve, la regina riporterà in vita sua moglie, ma se fallirà, sarà lui a morire…

Fiaba fantasy contenente solo alcuni elementi della più celebre fiaba, quelli più funzionali ad una trama d'azione moderna. Prende molto le distanze dall'ironico e quasi contemporaneo “Biancaneve” con Lily Collins e Julia Roberts, quasi quanto le prende dalla fiaba originale. I toni però rimangono quelli giusti, cupi e tenebrosi, gotici al punto giusto per rafforzare il legame con il racconto. È una storia dai toni più marziali, l'azione la fa da padrona, perfino la caratterizzazione di Biancaneve ne viene pesantemente snaturata: da ingenua principessa a risoluta guerriera.

Il film però si fa vedere, gli ottimi effetti speciali e la superba fotografia creano quel qualcosa in più che guarnisce una storia tutto sommato, solida. Solo, non si tratta di Biancaneve.

Va bene quindi andare a vedere “Biancaneve e il cacciatore”, ma già il titolo vi mette in guardia: è qualcos'altro, un lontano parente che non ci si aspettava di trovare ma la cui presenza, alla fine non riesce del tutto sgradita. Consigliato a chi non è piaciuto il “Biancaneve” di Tarsem Singh.

Paolo Failla

Sano di mente nonostante un'infanzia con classici Disney e cartoni animati giapponesi, il battesimo del fuoco arriva con i film di Bud Spencer e Terence Hill, le cui opere sono tutt'ora alla base della sua visione sull'ordine del cosmo. Durante l'adolescenza conosce le opere di Coppola, i due Scott, Scorsese, Cameron, Zemeckis, De Palma, Fellini, Monicelli, Avati, Steno e altri ancora. Su tutti Lucas e Spielberg . Si vocifera che sia in grado di parlare di qualsiasi argomento esprimendosi solo con citazioni varie. Ha conosciuto le vie della Forza con una maratona di Star Wars di oltre 13 ore.

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