Arresti e sequestri a Barcellona PG per traffico di rifiuti

CALABRO Nunzio
Nunzio Calabrò
CONTI MAMMAMICA Sebastiano
Sebastiano Conti Mammamica

L'operazione Last orange è scattata stamane all'alba a Barcellona Pozzo di Gotto, Mazzarà Sant'Andrea, Castroreale, Terme Vigliatore, Lentini e Napoli,  dove i Carabinieri della Compagnia della città del Longano insieme ai colleghi del Nucleo Operativo Ecologico di Catania hanno eseguito gli arresti firmati dal GIP del Tribunale di Messina su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia per traffico illecito di rifiuti.

Arresti per Nunzio Calabrò (Barcellona PG, 1941, rappresentante della Canditfrucht Spa e presidente del Consiglio di Amministrazione della società), Sebastiano Conti Mammamica (Militello Rosmarino, 1967, proprietario dell'omonima impresa individuale di Lentini, in provincia di Siracusa) e Antonino Mazzeo (Terme Vigliatore, 1967, gestore della Trasporti Line, pregiudicato, già in carcere in regime di 41 bis nell'ambito dell'operazione Gotha 4).

Quattro gli obblighi di presentazione: Fortunato Arcoraci (Barcellona PG, 1956, autotrasportatore), Salvatore Crinò (Barcellona PG, 1967, autotrasportatore, pregiudicato), Mario Pantè (Mazzarrà Sant'Andrea, 1970, autotrasportatore) e Giovanni floramo (Barcellona PG, 1953, autotrasportatore). Infine Obbligo di dimora per Giuseppe Triolo (Barcellona PG, 1976, autotrasportatore, pregiudicato).

ARCORACI Fortunato
Fortunato Arcoraci
CRINO Salvatore
Salvatore Crinò

“Nel medesimo provvedimento -spiegano dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina- è stato disposto il sequestro preventivo della Canditfructh Spa, affidata contestualmente ad un amministratore giudiziario, nonché di vari autocarri utilizzati per il trasporto illecito dei rifiuti.

Per tutti i destinatari del provvedimento restrittivo l'accusa è quella di avere, in concorso tra di loro, trasportato, ceduto, smaltito e comunque gestito abusivamente ingenti quantità di rifiuti speciali non pericolosi, costituiti da scarti provenienti dalla trasformazione industriale degli agrumi, traendone un ingiusto profitto quantificato in 2 milioni di euro, derivante dal minor onere economico sostenuto rispetto a regolari forme di smaltimento o .

I rifiuti erano smaltiti illegalmente in vari siti sia in provincia di Messina che fuori, privi delle autorizzazioni previste dalla normativa vigente, oltre che di quegli accorgimenti tecnico-strutturali che limitano l'inquinamento.

In particolare Nunzio Calabrò, nella qualità di legale amministratore della Canditfrucht, è ritenuto responsabile di avere organizzato, autorizzato e consentito la condotta illecita, disponendo e consentendo lo smaltimento di ingenti quantitativi di rifiuti, anche attraverso la predisposizione di una falsa documentazione.

A Calabrò è stato contestato anche l'illecito smaltimento di ingenti quantitativi di rifiuti liquidi derivanti dalla trasformazione degli agrumi nel depuratore comunale di Barcellona P.G. attraverso una condotta interrata realizzata ad hoc. Peraltro, questi smaltimenti hanno provocato ripetuti malfunzionamenti del depuratore comunale con grave danno a tutti processi depurativi e di conseguenza con lo scarico in mare di reflui non depurati

Almeno 70 le operazioni di trasporto di materiale di scarto della lavorazione agrumaria si sono risolte in un illecito trattamento di rifiuti”.

FLORAMO Giovanni
Giovanni Floramo
MAZZEO Antonino
Antonino Mazzeo

Di queste operazioni, 35 sono state effettuate con mezzi della Trasport Line di Antonino Mazzeo.

L'attività investigativa è iniziata a gennaio 2012, quando i militari della Compagnia Carabinieri di Barcellona PG hanno rinvenuto e sequestrato un'area nei pressi del sottopassaggio delle Ferrovie dello Stato della cittadina tirrenica, sulla quale era stato abbandonato un notevole quantitativo di pastazzo di arance e di limone.

Gli inquirenti, inizialmente coordinati dal sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto Giorgio Nicola, hanno poi individuato ulteriori aree utilizzate come discariche abusive dello stesso materiale.

Le sono proseguite sotto la direzione del sostituto procuratore presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Messina Camillo Falvo insieme ai sostituti procuratori della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto Nicola e Fabio Sozio.

Lo smaltimento illecito dello scarto agrumario avveniva mediante con diversi stratagemmi. Per esempio scaricandolo nei pressi delle stalle, nonostante il pastazzo di arance non sia consumato se non in modeste quantità dal bestiame, che non lo gradisce molto. I rifiuti abbandonati deterioravano l'ambiente per la forte acidità e per le sostanze in esso contenute. In cambio, gli allevatori ricevevano piccole quantità di pastazzo di limone, gradito dagli animali e meglio utilizzabile come materia prima per i mangimi. La ditta forniva all'azienda agricola complice una fattura di cessione del rifiuto facendolo passare per mangime animale, ma sempre in quantità sproporzionata rispetto al numero di animali posseduti dall'allevatore.   

In alternativa, lo si bruciava una volta secco o lo si scaricava direttamente nei torrenti, specialmente nei periodi di pioggia, oppure nascosto con materiale torrentizio con l'aiuto di mezzi meccanici.

“I carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catania -spiegano ancora dal Comando Provinciale- avevano avviato un approfondimento investigativo nell'ambito di un' indagine simile iniziata nel 2010, che aveva coinvolto la Ortogel Spa di Caltagirone. Seguendo alcuni automezzi pesanti provenienti dalla Ortogel che trasportavano pastazzo, è stato individuato un sito di smaltimento nel comune di Lentini nell'azienda agricola di proprietà di Sebastiano Conti Mammamica.

Dove il 17 aprile del 2012, avvalendosi della collaborazione del 12° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Catania, gli inquirenti hanno colto in flagranza di reato alcuni degli indagati, sequestrando cinque camion di tre aziende di trasformazione agrumaria, due dei quali della Canditfrucht, mentre i conducenti erano intenti a smaltire il pastazzo nel bacino artificiale di Conti Mammamica.

 

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