Anche a Messina il flash mob di solidarietà alle donne spagnole

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La manifestazione a piazza Cairoli

Di certo il brutto tempo non ha aiutato le donne dello Sportello Antiviolenza della Cgil di Messina che ha organizzato un flash mob a sostegno delle donne spagnole, scese in piazza per chiedere al ministro della Giustizia Alberto Ruiz-Gallardòn di mantenere l'ultima legge sull'interruzione di gravidanza, varata nel 2010 da Zapatero.

Oltre a ciò, la virata conservatrice del governo spagnolo prevede che la donna possa accedere all'interruzione di gravidanza solo in caso di violenza sessuale o di grave rischio per la salute fisica e psichica della donna, che deve essere certificato da due medici.

“Siamo qui per manifestare solidarietà alle donne spagnole perché il tema del diritto all'accesso all'aborto è imprescindibile dalla motivazione personale di ogni donna -ha dichiarato Cettina Restuccia di Evaluna Onlus. Nessuno può decidere sulla maternità di una donna, deve essere sempre una scelta consapevole. Temiamo che quello che sta succedendo in Spagna possa rapidamente espandersi nel resto d'Europa”.

A queste motivazioni, si è aggiunta la necessità di dare un segnale forte rispetto agli ultimi episodi sessisti in Italia sia in Parlamento che a Messina, dove alcuni rappresentanti delle Forze dell'Ordine che avevano usato un linguaggio offensivo nei confronti di Provvidenza Grassi.

“Messina è al centro di numerose polemiche -ha continuato la Restuccia- a causa della considerazione che molti uomini hanno sulle donne. E' necessario vedere e pensare le donne in maniera diversa, partendo dalla cultura”.

Complice il maltempo la partecipazione al flash mob di ieri non è stata massiccia ma sicuramente importante. L'identità europea passa anche attraverso il riconoscimento dei diritti inalienabili delle donne all'interno di tutti i Paesi membri.

“Sono qui perché è importante ribadire che i diritti delle donne sono intangibili e devono essere tutelati – ha spiegato Maria Flavia Timbro, componente del PD di Messina. C'è ancora una cultura sessista che sottopone le donne a violenze di ogni genere, fisica, verbale, economica e professionale”.

Anche il Centro Donne Antiviolenza era presente alla manifestazione, pur non essendo direttamente coinvolto nell'organizzazione dell'evento.“Anche io sono qui come rappresentante del Cedav -ha spiegato Simona D'Angelo, coordinatrice delle attività del Centro- per sostenere la causa delle donne spagnole. Il loro problema è un problema di tutte le donne e potremmo trovarci anche noi nella stessa situazione. Quanto sta accadendo a Messina e in Italia dimostra un'arretratezza culturale che pensavamo di aver superato. Lottiamo ancora per la nostra dignità perché noi valiamo quanto, se non di più, degli uomini!”.

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Francesca Duca

Ventinovenne, aspirante giornalista, docente, speaker radiofonica. Dopo una breve parentesi a Chicago, torna a preferire le acque blu dello Stretto a quelle del lago Michigan. In redazione si è aggiudicata il titolo di "Nostra signora degli ultimi" per interviste e approfondimenti su tematiche sociali che riguardano anziani, immigrati, diritti civili e dell'infanzia.Ultimamente si è cimentata in analisi politiche sulle vicende che animano i corridoi di Palazzo Zanca.

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