Amianto a Bisconte, vite a rischio e istituzioni assenti

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Amianto e rifiuti a Bisconte

“Una a cielo aperto per un tratto di strada di circa una cinquantina di metri dove è possibile trovare un accatastamento di lastre ondulate in cemento amianto malridotte; rifiuti di ogni genere, da ingombranti a materiali edili a rifiuti urbani, mescolati a frammenti di tegole in cemento amianto; rifiuti non bene identificati bruciati insieme con lastre ondulate di cemento amianto”.

E' l'ennesima bomba ecologica presente nel nostro territorio e si trova salendo dalla via Comunale, subito dopo la zona militare del Battaglione Aosta, passando dal ponticello che da questa conduce alla via Caltanissetta, a ridosso del torrente ed in una zona circoscritta malamente da lamiere.

La denuncia l'ha fatta Sinistra Ecologia e Libertà e risale alla scorsa estate, precisamente al 25 agosto. Ma la presenza di una discarica abusiva di pericoloso materiale per l'edilizia a poche decine di metri dall'abitato di Bisconte, fra la riva destra della vallata del Camaro e i primi rilievi dei Peloritani, era nota già dallo scorso aprile.

Lo stato di pericolo a cui sono esposti gli abitanti del popolare rione a pochi passi dal centro della città è stato oggetto di numerose segnalazioni alle istituzioni nel corso di tutto l'anno. Fra le più recenti, quella dei consiglieri Udc della Terza Circoscrizione Libero Gioveni e Alessandro Cacciotto, che il mese scorso hanno chiamato in causa l'Istituto autonomo case popolari per richiedere interventi di bonifica della zona recentemente sbaraccata.

Tutte le richieste, però, sono finora andate a vuoto, dal momento che il materiale in cemento-amianto e gli altri rifiuti pericolosi sono ancora lì dove cittadini, esponenti delle istituzioni locali e ambientalisti li avevano segnalati.

“Ci siamo rivolti al sindaco, all'Arpa, all'Ato3, alla Polizia Municipale e a Messinambiente -racconta Daniele Ialacqua, di SEL a Messina.Sicilians.it.“. Alla fine abbiamo inoltrato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica segnalando il grave rischio per gli abitanti del quartiere e per quanti transitano nella zona, aggravato ulteriormente dal fatto che accanto alle cataste di tegole in cemento-amianto e di rifiuti di ogni tipo sorge un campetto di calcio utilizzato dai ragazzi della zona”.

L'inchiesta è stata affidata agli agenti del Corpo Forestale, che a partire da settembre hanno avviato una serie di accertamenti sulla provenienza del materiale e sui mancati interventi del Comune di Messina e delle altre istituzioni preposte.705065 10200132782909488 1267164501 o

“Mi ero rivolto anche all'assessore comunale alle Manutenzioni Pippo Isgrò -prosegue Ialacqua- ma mi sono sentito rispondere che erano finiti i soldi. Probabilmente l'appalto aperto che aveva consentito l'avvio della bonifica in occasione dei lavori di sbaraccamento a Maregrosso era legato a finanziamenti dedicati ai progetti previsti per quella porzione di territorio.

Ci vorrebbe -conclude Ialacqua- un piano straordinario di monitoraggio ambientale per accertare potenziali situazioni di rischio e predisporre gli opportuni interventi, anche di protezione civile, a salvaguardia della salute dei cittadini. Ma sarebbero necessari anche provvedimenti come una convenzione con ditte specializzate nel trattamento dell'amianto ed agevolazioni fiscali per i cittadini che si fanno carico dello smaltimento corretto di questi materiali”.

Intanto Bisconte attende invano anche un minimo intervento di pulizia delle strade. “Non abbiamo visto ancora nessuno -commenta amaramente padre Francesco, da tre anni responsabile della parrocchia . Combattere un degrado che non si limita alle discariche a cielo aperto, ma tocca ogni aspetto della vita civile è sempre più complicato. Le famiglie iniziano a mandare i bambini a scuola altrove e persino organizzare il catechismo o le attività estive senza strutture e con pochi volontari diventa un problema”.

Un gruppo di cittadini sta però iniziando a vedersi nei locali della parrocchia e a confrontarsi sulle urgenze del territorio e sulle possibili soluzioni. Forse Bisconte può ripartire da qui.

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