Alitalia abbandona l’aeroporto Trapani Birgi, commenti indignati dal mondo della politica

SICILIA. L'Alitalia abbandona l'aereoporto di Trapani Birgi. Da luglio, infatti, si fermano i voli per Roma Fiumicino e Milano Linate. Alitalia si difende dicendo che le prenotazioni si erano ridotte del 60%, mentre non tardano ad arrivare i commenti da più fronti della politica. “La cancellazione da parte di Alitalia delle tratte da e per Trapani è un odioso e inaccettabile atto di arroganza e prepotenza – afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo UDC all'Assemblea regionale siciliana. Ciò è ancora più grave dopo l'annuncio dell'ennesimo aiuto di Stato alla compagnia per 3 miliardi di euro deciso dal Governo Conte. Sembra quasi di leggere nei comportamenti di Alitalia un preciso disegno per fare fallire l'aeroporto Vincenzo Florio di Trapani-Birgi che a fatica si sta tentando di rilanciare grazie all'impegno del Governo regionale e all'ottimo lavoro della governance di Airgest guidata da Salvatore Ombra. Ricordo a tutti che il declino dell'aeroporto trapanese con tutte le gravissime ripercussioni che ne sono conseguite sul piano economico per tutte le imprese, le aziende e le famiglie di questa provincia è iniziato proprio con il ricorso contro la gara aggiudicata da Airgest a Ryanair presentato da Alitalia nonostante la stessa compagnia non avesse neppure partecipato al bando. Più che un indizio, ormai siamo davanti alla prova lampante della responsabilità di Alitalia sulla cinica volontà di pregiudicare lo sviluppo turistico della provincia di Trapani. Oltre al danno anche la beffa per tanti passeggeri che avevano acquistato i biglietti per volare da e per Trapani già durante la stagione estiva, che così viene messa a rischio sul piano turistico ed economico. I Cinquestelle, a partire dal vice ministro Giancarlo Cancelleri e dal senatore Vincenzo Santangelo hanno buttato giù la maschera dimostrandosi del tutto indifferenti alle sorti dell'aeroporto siciliano. Mi aspetto da loro un sussulto di dignità per fare ritornare Alitalia sui propri passi e dimostrare finalmente da che parte stanno. Mi rivolgo anche al Governo Musumeci affinché si intesti una grande battaglia per non subire ancora le angherie di Alitalia che, da un lato decide di tarpare le ali a un aeroporto strategico per il turismo siciliano qual è Birgi, e dall'altro continua la scellerata politica di aumento forsennato dei prezzi dei biglietti da e per la Sicilia, senza minimamente fregarsene di chi sceglie la nostra regione per le vacanze o si muove dalla Sicilia per esigenze diverse, non ultime quelle legate a lavoro, studio e salute”. siciliana. Sulla vicenda interviene anche l'Unità siciliana-LeApi. “La decisione di Alitalia di abbandonare l'aeroporto di Birgi rappresenta l'ennesimo tradimento della politica centrale nei confronti della Sicilia e dei siciliani che, con le loro tasse, hanno più volte contribuito a risanarne i bilanci – dichiara il portavoce Salvo Fleres. La folle scelta dell'importante vettore aereo italiano costituisce l'ennesima conferma del disinteresse del Governo nazionale verso l'Isola e dell'incapacità del Governo regionale a sapersi imporre con coraggio e determinazione contro i continui furti ai danni del popolo Siciliano e della sua economia. Nelle mani dei partiti nazionali e dei loro manutengoli locali andrà sempre peggio. La Sicilia non si svende, ma i siciliani devono reagire”.

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