Al via i saldi in Sicilia, ma si spenderà il 7,5% in meno

SaldiSi apre domani in Sicilia la stagione dei saldi, ma le previsioni non fanno intravedere nulla di . Secondo Federconsumatori si avrà una contrazione della spesa per ciascuna famiglia del 7,5%.

Le prove generali ci sono state durante le festività natalizie, durante le quali non è stato invertito “il trend negativo che ha caratterizzato l'intero 2014. Per i regali di Natale il calo, rispetto all'anno precedente, è stato del 6,2%, con una spesa media a famiglia di soli 119 euro“.

Sempre secondo i dati di Federconsumatori Sicilia, solo il 36% dei nuclei familiari spenderà durante il periodo dei saldi e la spesa media sarà di 179 euro: il 5,6% in meno del 2014, pari a poco più di 106 milioni di euro.

“Il trend pare negativo anche per quest'anno -avverte Mario Attinasi, di Confesercenti Palermo. I commercianti, gli albergatori e il sistema produttivo delle piccole e medie impresa attendono degli interventi a sostegno dell'economia, senza i quali sembra difficile che si possa tornare a un periodo in cui il sistema produttivo aveva una capacità e sviluppo sostenibili. Adesso le famiglie non hanno più margini di spesa, avendo dovuto affrontare a fine anno un enorme esborso di tributi e tasse”.

“Il 2014 si chiude in negativo anche sul fronte della fiducia dei consumatori -commenta Lillo Vizzini, presidente regionale Federconsumatori– e come ha attestato l'Istat registra un calo rispetto a novembre. L'andamento dei saldi non lascia presagire nulla di buono. Una strada per rianimare i consumi sarebbe stata la completa liberalizzazione dei saldi: anticiparli solo di qualche giorno non ne eviterà un altro deludente andamento e avrebbe reso meno plateali e imbarazzanti le vendite scontate sottobanco”.

A chi aspetta i saldi per acquistare spendendo meno, Federconsumatori raccomanda di segnare il costo di ciò che si intende acquistare, magari fotografando il prodotto a prezzo pieno, per poi verificare se la riduzione è reale.

 

Elio Granlombardo

Ama visceralmente la Sicilia e non si rassegna alla politica calata dall’alto. La “sua” politica è quella con la “P” maiuscola e non permette a nessuno di dimenticarlo. Per Sicilians segue l'agorà messinese, ma di tanto in tanto si spinge fino a Palermo per seguire le vicende regionali di un settore sempre più incomprensibile e ripiegato su se stesso. Non sopporta di essere fotografato e, neanche a dirlo, il suo libro preferito è “Conversazione in Sicilia” di Elio Vittorini.

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