#ACRMessina. Lucarelli: “La tempesta è passata, ma la nave non è ancora in porto. Con Proto feeling immediato”

Cristiano Lucarelli parla per la prima volta dopo l'ingresso di Franco Proto come amministratore unico e presidente del Messina. Il mister livornese, intervenuto su Radio Amore nella trasmissione A tutto campo condotta da Pietro Di Paola, in una lunga intervista racconta le ultime settimane vissute in riva allo Stretto, con il passaggio di società in primo piano e le sue emozioni e sensazioni nel vivere una situazione complicata, ma prima piccolo commento sulla partita di sabato a Pagani.

Cristiano Lucarelli
Cristiano Lucarelli

“I calciatori hanno subito un grande dispendio di energie nervose nell'ultima settimana – ammette Lucarelli. Lo abbiamo visto nel secondo tempo di Pagani abbassando notevolmente i ritmi. Non mi è piaciuta la prestazione della ripresa, bene invece nel primo tempo, ma il grande consumo di energie psicologiche ha fatto sì che durassimo meno in campo. Nel primo tempo potevamo anche chiudere sul 2-0, ma ci è mancato il gol come spesso accade in trasferta”. Sulla difficile situazione delle ultime settimane: “Non avevo il tempo per rendermi conto mentalmente di quello che stavamo attraversando, non potevo permettermi di mollare neanche un centimetro. I calciatori guardavano i miei sguardi quando parlavo al telefono, non potevo mollare perché qualsiasi smorfia poteva essere letta in maniera negativa dalla squadra. Ho vissuto questa situazione a mille all'ora già dai primi giorni quando sono venuto a Messina. Oggi mi sto rendendo conto quello che è stato e quante energie sono state spese, ma la mia vita è sempre stata così più o meno, quindi mi sono trovato nel mio habitat naturale: dove c'è confusione mi trovo bene, invece nella tranquillità faccio fatica, e ho vissuto così sia come calciatore che come allenatore. La mia mamma dice che non trovo sfogo nella vita tranquilla, quindi Messina è pane per i miei denti. Prima della partita con la Juve Stabia ho avuto un attimo di cedimento: i procuratori chiamavano, i calciatori fingevano infortuni, minacciavano di tutto e di più e a fine allenamento mi sono detto “Ma chi me lo fa fare?”. Fossi uscito in quel momento lo avrei fatto da trionfatore, però non avrei completato un percorso, sarebbe stata l'ennesima stagione incompleta per motivi extra calcistici. Esco bene, ma non da Lucarelli, e lì è scattato lo spirito di sopravvivenza, non sono il tipo che lascia senza rischiare, sapendo che la squadra poteva essere smantellata, e lo abbiamo rischiato il 31 gennaio. Ho visto i segretari piangere per l'amore che hanno nel Messina. Siamo andati avanti”.

Foto Antonio Maimone
Foto Antonio Maimone

Il rapporto con Proto e il futuro, immediato e non: “Mi sento sul pezzo più di prima: la tempesta è passata, ma la nave ancora non è in porto. Quando vedrò la prua della barca giallorossa entrare in acque tranquille allora calerà un po' la mia tensione emotiva, ma ancora non è così. Con Proto ero in contatto da un po' di tempo, poi l'incontro di Giardini Naxos è stato il suggello definitivo di tutta la situazione: entrambi avevamo capito che c'era bisogno l'uno dell'altro. C'era un feeling immediato sia sotto l'aspetto aziendale che calcistico, non è stato difficile creare l'intesa. Ho sentito parlare di cose nuove per il Messina, prima era tutto aleatorio, con questa persona potevo iniziare a fare nuovamente l'allenatore. E' prematuro parlare del futuro, perché tutte le mie energie vanno al 7 maggio, perché voglio ottenere la salvezza per il Messina, la sto vivendo come quando ho vinto Scudetto e Super Coppa con i ragazzi del Parma. Questa penalizzazione non sarà un toccasana, potrebbe complicare un po' le cose, quindi per ora penso solo alla salvezza di quest'anno. A fine campionato parlerò con Proto, vale la pena farlo per il tipo di persona che è. Il futuro dell'allenatore è legato sempre ai risultati, oggi potrei cavalcare l'onda e portare a mio vantaggio questo suo assist. Anche Stracuzzi mi ha proposto un biennale, ma non l'ho accettato perché voglio sudarmi le cose di volta in volta. Se tutto andrà bene potremo sicuramente trovare un'intesa, ma prima l'obiettivo sul campo, e se me lo sarò meritato allora va bene. Oggi potrei anche perdere quattro partite di fila, e in quel momento sarei in discussione. Aspettiamo e concentriamoci sulla salvezza. Proto è un trascinatore come me, non ci piangiamo addosso, non troviamo scuse o alibi. Prendiamo il toro per le corna, di lui mi ha sorpreso che un “neo-pensionato”, come si definisce lui, abbia tutta questa voglia di cimentarsi in questa impresa assolutamente difficile. Osservando il suo linguaggio del corpo si vede che è una persona che ha sempre la situazione sotto controllo, è autoritario nell'esprimere i suoi concetti, usa più tonalità durante un intervento: sa quando alzare la voce, quando essere più conciso, ed è molto autoritario e convincete. Trasmette carica e positività“.

“Sul video, beh sono stati bravi i ragazzi della comunicazione che mi hanno preparato, diciamo la verità. Mi piace condividere i meriti con gli altri. Dico che bisogna festeggiare una proprietà che in una situazione molto delicata ha rilevato una società in default, quindi pochi, forse solo Proto, avrebbero potuto comprare il Messina in questa situazione economica. Tanti avrebbero aspettato per poterla prendere all'asta, perché la situazione contabile è preoccupante. Ha mostrato attaccamento verso città, maglia e colori. Bisogna andare al campo per lui e anche per i ragazzi, che in questa situazione difficile hanno tirato fuori il carattere, e ora vogliono dimostrare quello che può fare il Messina. Da avversario ho visto il pubblico delle grandi occasioni, non vedo l'ora di vederlo di nuovo con più persone, può fare dei numeri spaventosi”.

Foto Antonio Maimone
Foto Antonio Maimone

Su Messina-Catania: “Non firmo mai per un pareggio, non è mai successo. A Foggia abbiamo giocato per vincere, così come contro la Juve Stabia e con la Paganese, non è il mio modo di fare calcio. Io provo a vincere contro chiunque, poi è chiaro che durante la partita si può rimodellare la squadra, dipende da come va la partita, ma di partenza non gioco mai per il pareggio, contro nessuno. Se poi viene lo accettiamo, ma non sono il tipo che prepara una partita per pareggiarla. Paragone con Scoglio? Mi fa piacere, perché so il bene che ha fatto per questa piazza, ma lui era un maestro, io sono solo un aspirante, e poi il calcio di oggi è diverso rispetto a quello di quei tempi. C'erano solo 15 giocatori al massimo, non c'erano tutti questi procuratori, questi avvoltoi che girano nel mondo del calcio. L'informazione era diversa, ora ci sono tantissimi siti, tante radio e Tv. A quei tempi era più facile creare senso di appartenenza. Oggi troppe televisioni, troppe partite in Tv e quindi la gente non viene allo stadio volentieri, preferisce stare a casa”.

“Ho condiviso l'apertura al pubblico degli allenamenti per riportare entusiasmo e avvicinare la squadra ai messinesi – conclude Lucarelli. Ci avevo provato anche prima, ma vista la grande tensione dei mesi scorsi non è stato possibile. Oggi c'erano una cinquantina di tifosi al Celeste, e l'intensità dell'allenamento nonostante il campo è stata alta, quindi ben venga questa possibilità, tranne che per la rifinitura ovviamente, si deve preparare a porte chiuse ma è positivo avere la gente allo stadio. Domani pomeriggio dalle 14:30 sarà possibile assistere all'allenamento, la gente è benvenuta. Per quanto riguarda Plasmati: si è già allenato oggi con noi e stiamo valutando le reali condizioni fisiche perché ha una struttura importante, essendo alto due metri e pesa diversi chili. Ha un'inattività totale quest'anno, non si è mai allenato in contesti professionistici, e ci siamo presi questi giorni per capire se ci può dare una mano. Sui tempi non sappiamo, abbiamo parlato con Pitino e valuteremo in questi giorni per capire in quanto tempo può tornare a disposizione anche per un tempo limitato. Un'inattività di otto mesi non la cancelli in dieci giorni, vediamo che garanzie possiamo avere per poterlo utilizzare”.

Foto Elena Andronico
Foto Elena Andronico

Giuseppe Marino

Laureato in Giornalismo all'Università degli studi di Messina. Si occupa a tutto campo della sezione sportiva di Sicilians, con un occhio di riguardo verso il calcio nostrano. Vi racconterà di tutto e di più sull'ACR Messina e sul panorama sportivo regionale.

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