Accorinti: il Teatro Pinelli lavora per migliorare la realtà

Accorinti occupazione TVE
Foto Dino Sturiale

“Non saranno gli sgomberi a interrompere il percorso avviato con Teatro Pinelli”. Esordisce così il sindaco di Messina Renato Accorinti, intervenuto alla conferenza stampa organizzata questa mattina sul palcoscenico del teatro Vittorio Emanuele dal Teatro Pinelli Occupato.

Che dopo l'evacuazione della Casa del Portuale di ieri mattina (che si è svolta in un clima insolitamente tranquillo, molto diverso da quello del precedente sgombero del Teatro in Fiera) verso le 23 di ieri sera ha deciso di dare l'assalto al teatro Vittorio Emanuele. Un'operazione che si è svolta senza problemi, dopo aver forzato un'entrata laterale.

Accorinti ha promesso in tempi strettissimi una delibera di Giunta sui beni comuni, che prevede anche un laboratorio per la gestione degli stessi.

Il sindaco di Messina ha rivendicato la propria vicinanza al Teatro Pinelli già dall'occupazione dell'ex Teatro in Fiera. “Il Pinelli lavora per migliorare la realtà -ha dichiarato Accorinti. I veri colpevoli sono coloro che hanno abbandonato il Teatro in Fiera e la Casa del Portuale”.

Glissando sull'occupazione del Vittorio Emanuele e sulle diverse interpretazioni cui si potrebbe prestare (il Comune non è estraneo alla gestione dell' Teatro e a distanza di sette mesi dall'insediamento del nuovo esecutivo e a quattro da quello del presidente scelto da Accorinti, Maurizio Puglisi, non ci sono stati risultati tangibili che diano garanzie sulla gestione futura del Vittorio Emanuele), il sindaco ha poi aggiunto che “quando si discute del nodo legale-illegale si guarda la pagliuzza ma non la trave, perché sono più importanti i contenuti di ciò che si fa che non la forma”.

Presenti alla conferenza stampa il presidente dell'Ente Teatro Puglisi, il consigliere in pectore Totò D'Urso, gli artisti Giovanni Renzo, Alessio Bonaffini, Gianpiero Cannata e Antonio Lo Presti.

La conferenza stampa è stata aperta da un attivista del Teatro Pinelli Occupato, Massimo Cammarata, che ha dichiarato di vedere un'unica strategia repressiva su scala regionale nei confronti di chi in lotta per la pace, la cultura e contro il MUOS di Niscemi. Alle 17 assemblea cittadina aperta alla città e in serata una serie di eventi offerta da chi ha espresso solidarietà. Poi, anche se ancora non c'è nulla di ufficiale, probabilmente si abbasserà il sipario e anche l'occupazione del teatro Vittorio Emanuele si concluderà.

Un'occupazione con un paio di punti sui quali sarebbe bene fare chiarezza. A partire dai servizi di palco tutti accesi alle 11 di sera nonostante il teatro sia chiuso da tempo, la porta tagliafuoco sollevata (per regolamento dei Vigili del Fuoco deve essere chiusa immediatamente dopo la fine dello spettacolo e deve rimanere così fino all'evento successivo) e il sipario aperto. Chiunque abbia dimestichezza con i palcoscenici, soprattutto quelli delle dimensioni del Vittorio Emanuele, sa bene che orientarsi non è semplice. Ancora meno semplice è avere le idee chiare sulla gestione delle luci e dei servizi. A meno che, ovviamente, non si sappia con chiarezza dove mettere le mani.

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