Accorinti e Ialacqua a muso duro contro la FP Cgil

Cassonetti incendiati 2“Un attacco ingeneroso, ingiustificato, infondato”.Così il sindaco Renato Accorinti e l'assessore all'Ambiente Daniele Ialacqua definiscono le dichiarazioni della di Messina, che ieri ha denunciato le pessime condizioni nelle quali sono costretti a operare gli addetti alla raccolta rifiuti di Messinambiente.

Stando al racconto degli stessi dipendenti della partecipata, due notti fa, durante il turno 21-03, gli operatori sono stati costretti a raccogliere l'immondizia a mani nude per mancanza di strumenti adeguati.

Ma Accorinti e Ialacqua glissano su questo dettaglio e nella nota diramata da preferiscono sottolineare come l'attacco della FP Cgil sia arrivato “nel momento più sbagliato” e dichiarano che le accuse del sindacato “non sono accettabili in quanto coincidono con una fase di svolta nella politica di gestione dei rifiuti a Messina”.

Ancora una volta, sindaco e assessore parlano di “anni di abbandono, cattiva gestione e sperpero del denaro pubblico”.

Passaggio quest'ultimo che ormai è il leitmotiv dell'amministrazione Accorinti, quale che sia l'argomento del quale si parla. A distanza di ben 11 mesi dall'insediamento si continua a spiegare quanto sia difficile la situazione trovata. Dato questo sul quale la stampa ha sempre abbondantemente scritto e dunque nessun mistero quando l'attuale esecutivo decise di scendere in campo per governare una delle città più ingovernabili del Paese.

Incuranti dell'effetto boomerang, Accorinti e Ialacqua sottolineano “che l'attuale emergenza non c'entra nulla con i presunti mancati pagamenti comunali perché l'amministrazione ha garantito sempre gli stipendi e le somme previste nel piano economico-finanziario, ma è tuttora figlia dei mancati investimenti degli anni trascorsi, che ci hanno fatto ereditare mezzi obsoleti, perennemente in sofferenza”.

Per i due amministratori quindi, la responsabilità è da imputare alla “passata scarsa attenzione alla sicurezza dei lavoratori e dei luoghi di lavoro e a un clima di poca trasparenza nella gestione dei rifiuti in città. Legalità, trasparenza, rispetto dei lavoratori e gestione virtuosa sono le linee che questo esecutivo sta seguendo e che dovrebbero vederci tutti dalla stessa parte, sindacati compresi!”.

Evidentemente colpiti dall'accusa di fare passerella invece di occuparsi dei problemi reali di Messina arrivata dalla FP Cgil, Accorinti e Ialacqua puntualizzano che “le uniche conferenze stampa tenute dall'amministrazione in tema di rifiuti hanno avuto come oggetto soltanto il rilancio e gli investimenti nella gestione dei rifiuti stessi e la denuncia delle troppe zone d'ombra. Nessuna vetrina, dunque, ma esclusivamente l'impegno concreto e quotidiano per il bene della città e della sua collettività”.

Finito, si spera, il tempo dei battibecchi, la città continua ad aspettare impaziente provvedimenti elementari, a partire, giusto per fare un esempio, da un data base per la raccolta differenziata.

Chi la fa con i privati riceve una scheda elettromagnetica, chi va nelle del Comune di Messina detta ad alta voce  davanti a estranei  (in barba ai più elementari concetti di privacy) i propri dati personali che un addetto trascrive pazientemente in un quaderno. E in molti sono pronti a giurare che quando arriverà il momento di fare i conti per calcolare gli sgravi sulla base di quanto riciclato ci sarà più di un problema.

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