A Salice si festeggia la “Giornata della Lettura”

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Uno dei disegni dei piccoli alunni
In un'Italia che legge sempre meno, è necessario coltivare i lettori del futuro. Lo sanno bene le maestre della scuola elementare di Salice Antonella, Caterina, Ines e Tea, che hanno organizzato una “Giornata della Lettura”.

In un susseguirsi di letture, disegni ed interventi, i piccoli alunni hanno presentato cartelloni creati da loro con tanto di slogan a favore della lettura e del sapere, tutti coloratissimi e letti da loro stessi a turno. E visto che l'anniversario dell'Unità d'Italia è appena passato, il piccolo Kevin ha suonato al flauto l'inno di Mameli, mentre Andrea Gullì, giovane studente di Salice, ha letto, spiegato e commentato il brano musicale incuriosendo i piccoli e rendendoli partecipi.

Tra gli altri interventi, quello di Giusi Feminò, delegata del paese, che ha letto alcuni passi da “Le città invisibili“ di Italo Calvino e di Lillo Centorrino, che ha recitato alcune delle sue poesie dialettali.

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Uno dei momenti della manifestazione

Ed è con orgoglio che le maestre hanno sottolineato che in barba ai programmi ministeriali che bloccano il programma elementare alla storia di Roma, hanno prolungato lo studio arrivando fino al Risorgimento e all'Unità d'Italia, spiegando le motivazioni di questa ricorrenza e facendo studiare l'inno di Mameli e la sua genesi.

“Questo progetto di lettura -spiega la maestra Antonella- sta dando dei benefici e proseguità con incontri con autori e con l'apertura di una biblioteca all' della scuola stessa, autofinanziata grazie ad una raccolta fondi ed un sorteggio natalizio. In quell'occasione siamo riusciti a raccogliere 230 euro, interamente destinati alla pitturazione e all'organizzazione della sala, grazie ai nostri alunni ed ai loro genitori. Stiamo facendo tutto questo perché si accendano i riflettori su questa scuola. I bambini sono validi e attivi e nonostante il problema delle pluriclassi riusciamo a lavorare egregiamente con i nostri alunni, che collaborano tra loro e non vogliono sentirsi bimbi di serie B, perchè è proprio questo ciò che provano. Purtroppo –conclude la maestra Antonella- questa scuola è una delle poche alternative e risorse che ci sono in paese, ma rischia di chiudere a causa dei pochi iscritti. Molti genitori preferisocno iscrivere i figli a Messina e questo per noi è un guaio“.

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