9 marzo 07.39 Ente Fiera, lettera di Fabio D’Amore alla città

Lettera aperta alla Città di Messina, di Fabio D’Amore

“Finito il Carnevale -scrive D'Amore- è finito il tempo delle “chiacchiere”. Oltre due anni fa mi sono fatto carico (andando contro il buon senso e superando la logica della “politica tornacontista”) di raccogliere una sfida quasi impossibile, ovvero salvare dalla liquidazione l’Ente autonomo Fiera di Messina. Dopo 24 mesi esiste la concreta possibilità di vincere questa battaglia andando ancora una volta contro coloro che continuano a fare dichiarazioni fumose ma che alla resa dei conti lasciano la Fiera di Messina nell’impossibilità di avere un futuro.

Un futuro che, come la storia insegna, non è più delegabile a soggetti che nel momento di superare le difficoltà si sentono sostanzialmente “terzi” e che continuano a gestire la cosa pubblica con la logica del “favore”: quasi che trovare celermente un’area idonea nel Comune di Messina, dove far sorgere il nuovo Polo fieristico, fosse una cortesia a Fabio D’Amore, a Raffaele Lombardo o ancor peggio ad una parte Politica che sta cercando di ridare dignità al territorio dove si vive e si opera.

Personalmente non ho mai accettato questo modo di fare “scambista” ed ancora una volta ribadisco che intendo portare a compimento il lavoro iniziato nel 2009 e che oggi, grazie alla pazienza di chi non ha mai visto il bicchiere mezzo vuoto, può trovare finalmente una soluzione.

Confermo quindi che il programma di salvataggio della Fiera di Messina passa dall’individuazione di un'area idonea dove allocare il nuovo quartiere fieristico, poiché è imprescindibile per intercettare i 15 milioni di europei (che sono già disponibili e che sola la Fiera di Messina può utilizzare) disporre della proprietà del terreno dove far sorgere lo stesso quartiere: un requisito che oggi l’Ente che presiedo non possiede essendo “ospite”, a pagamento ed a canone pieno, dell’Autorità Portuale.

Messo questo paletto, confermo che l’idea che sto portando avanti è quella di mantenere (se l’Autorità Portuale ne darà la possibilità) la grande Festa di Popolo dell’ex Campionaria di Agosto nell’attuale cittadella di Viale della Libertà unitamente ad una Fiera specializzata della nautica, la cui prima edizione sperimentale è già in programma il prossimo anno a maggio.

Per il resto entro questo semestre, una volta ripianati i debiti delle pregresse gestioni che ancora gravano sulla Fiera (grazie alla piena operatività del collegio dei revisori dei conti e con il concorso della garanzia fideiussoria di 2 milioni di già messa a disposizione dal Governo Lombardo) procederò alla costituzione di una nuova società con quanti hanno voglia di investire nel costituendo sistema fieristico siciliano che solo la Fiera di Messina può avviare.

Se il Comune o la Provincia regionale di Messina vorranno essere della partita sarà solo una vittoria dei messinesi, diversamente la sconfitta ricadrà su coloro che sono stati delegati a fare il bene di tutti ed invece continuano ad inseguire la logica del “particolare interesse”.

Fabio D’Amore

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