7 marzo 13.39 STU Tirone, la posizione di Barbalace, Caliò, Caprì e Zuccarello

“In riferimento al progetto “Il Tirone” -scrivono Nicola Barbalace, Giorgio Caprì e Daniele Zuccarello del PD e Gaetano Caliò del PID- riteniamo necessario esprimere una riflessione di ordine politico rispetto al processo che vede la STU ormai in fase di avanzata attuazione della sua missione avendo svolto un ruolo istituzionale con l'approvazione delle linee guida del piano industriale. 

Le di Trasformazione Urbana sono divenute in questi ultimi anni nel nostro paese  uno strumento ordinario d'intervento che il legislatore ha previsto per velocizzare e snellire i processi di delle aree dismesse, o delle aree la cui riqualificazione deve superare una pluralità di criticità . Grazie ad esse nuove funzioni urbane o nuovi utilizzi sono oggi possibili in aree degradate e sottoutilizzate. Questo utile strumento ha visto la nostra città (sempre indietro in tutte le classifiche positive) stavolta precorrere i tempi molto prima di tante altre città. 

Ci chiediamo come sia possibile immaginare riqualificazione e sviluppo della nostra Città facendo un passo avanti e dieci  indietro. 

Il più volte lamentato sacco edilizio è stato smentito  dalla  STU, che attraverso i suoi rappresentanti, ha chiarito che gli interventi residenziali privati sono stati previsti senza incrementare di un metro cubo le volumetrie residenziali del PRG vigente ma solo con spostamenti all'interno del piano particolareggiato e ha invitato a confrontare quanto si realizzerebbe con il progetto della STU  con altri interventi immobiliari realizzati nella nostra città sottolineando come  gli standard seguiti sono a dir poco “scandinavi” (della  superfice complessiva prevista di circa 100.000 metri quadrati  il 43% sono servizi pubblici, il 12% strutture commerciali, il 15% uffici e solo il 30% residenze. Delle quali peraltro il 40% è edilizia sociale). 

Non si può pertanto, ad un passo dal finanziamento dei primi progetti mettere in dubbio la STU Tirone e, con essa, il ruolo di tutti gli attori fin qui coinvolti, primo tra tutti il Consiglio e le Amministrazioni Comunali che si sono susseguite. 

E' noto che il Comune attraversa una tale crisi finanziaria da escludere qualsiasi attività a suo carico, e la rigenerazione del Tirone senza l'attivazione della Società di Trasformazione Urbana resterebbe  un sogno nel cassetto. 

Le opere oggetto degli interventi della STU, ivi compresa l'estesa pedonalizzazione integrano adeguatamente la rivitalizzazione anche economica del borgo in senso funzionale allo sviluppo urbanistico e commerciale della città e non si limita ad una operazione di musealizzazione di pochi brandelli di tessuto urbano. 

In conclusione affermiamo il principio che le amministrazioni pubbliche debbano rafforzare il rapporto pubblico-privato privilegiando la centralità dell'impresa e pensiamo che si deve perseguire senza indugi questa opzione strategica  fondamentale con atti e comportamenti concreti se si vuole riavviare il sistema privato dell'economia messinese”.

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