4 aprile 15.43 Vertenza precari, la FP CGIL:”La nostra provincia conquista un primato nelle PA”

Non corrisponde al vero che la nostra città è sempre l’ultima alle classifiche qualche volta conquistiamo i primi posti . Messina ha il PRIMATO del precariato nella pubblica , grazie alle politiche messe in atto da una classe dirigente incapace che sulla pelle dei precari ha costruito le proprie fortune elettorali. Questo è il commento di Clara Crocè Segretario Generale della FP CGIL e di Nino Pizzino responsabile provinciale dei precari per la FP CGIL.

I due sindacalisti snocciolano i dati :

– ASU EX 331/99 Messina conta 545 unità

– ASU LEGGE 280 del 97 Messina conta 1586 unità in tutta la Regione 6713;

– CONTRATTI QUINQUENNALI ai sensi dell’art. 25 legge regionale n. 21 del 2003 Messina n. 710 in tutta la regione 7886;

– CONTRATTI ARTICOLISTI EX ART. 23 PRIMA ANNUALITA’ SU 5905 MESSINA CONTA 1000 UNITA’;

– CONTRATTISTI SECONDA E TERZA ANNUALITA’ LEGGE 16/2006, MESSINA conta 1680, su un dato regionale di 7714 unità;

– ASU FONDO NAZIONALE da contrattualizzare rimangono 100 unità nella provincia di Messina, 200 unità a livello regionale.

Tirando le somme su un totale di 22613 Precari 5622 unità ’risultano dislocate nella nostra provincia.

Un bel primato per la nostra provincia se consideriamo che quasi tutti i contratti sono in scadenza e che i precari legittimamente dopo 22 anni, ATTENDONO ANCORA un CONTRATTO a tempo INDETERMINATO – dichiarano Clara Crocè e Nino Pizzino – e la soluzione della vertenza non è di facile portata se consideriamo i limiti imposti alle dotazioni organiche , al patto di stabilità e tagli imposti agli Enti Locali dal GOVERNO BERLUSCONI dai Ministri Brunetta/Tremonti.

Alla grave situazione si aggiunge anche la vertenza degli LSU delle cooperative private: associazioni , parrocchie , scuole, organizzazioni di volontariato che hanno fatto richiesta di mobilità presso le pubbliche amministrazioni. ( ASP, Uffici giudiziari , regione Sicilia , Enti Locali).

La nuova procedura di mobilità, viene giustificata dal fatto che, detti enti privati (cooperative o Parrocchie),dal 2000 ad oggi(legge 331 del 1999), non hanno mai provveduto ad avviare o a rendersi disponibili a procedere alla dei loro lavoratori (o soci-lavoratori) in attività socialmente utili.

Queste cooperative, spesso sponsorizzate da ben definite aree politiche non hanno mai provveduto ad avviare un serio e concreto processo di stabilizzazione –continuano Crocè e Pizzino- di contro hanno usufruito delle quote sociali (dal sussidio di disoccupazione) che si aggirano tra i 25 e i 30 euro mensili, per 12 mesi e per ben oltre 10 anni dagli stessi lavoratori .

Bene l’iniziativa operata dal governo regionale di liberare questi lavoratori dalle cooperative e dalla sudditanza ma chiediamo precise condizioni e garanzie sul futuro occupazionale :
– occorre in via prioritaria dare risposta ai precari storici che da 22 anni sono in attesa di essere assunti presso gli enti di appartenenza e che da anni ormai a colmano i vuoti in organico;

– occorre fare una seria verifica sugli aventi diritto alla mobilità e verificare l’effettivo utilizzo dei citati lavoratori in attività socialmente utili. Non vorremmo trovare negli uffici moglie , parenti o affini alla politica.

– Non è ammissibile fornire corsie preferenziali verso Enti regionali , Uffici giudiziari , ASP a oggi preclusi ai precari storici .

– gli Enti Locali prima di accogliere nuovo precariato devono garantire la stabilizzazione dei vecchi e dei nuovi precari. Non riusciamo a comprendere ,infatti, come la Provincia Regionale abbia potuto accogliere circa 30 nuovi precari e altri 12 in arrivo- secondo quanto dichiarato dal consulente nonché candidato alla poltrona di Sindaco di Capo D’Orlando – se la provincia regionale non riesce a garantire i precari storici già in a causa dello sforamento delle spese del personale per il 72%.

Se così non fosse, un atto di giustizia nei confronti di questi lavoratori, rischierebbe di trasformarsi nella definitiva condanna per tutti i lavoratori alla precarità a vita.

Occorre inoltre sottolineare che la carenza in organico presso gli Uffici giudiziari deve essere coperta tramite i pubblici concorsi per dare risposta anche ai tanti giovani disoccupati messinesi e dei quali la nostra deputazione nazionale dovrebbe farsi carico chiedendo ai vari Ministri Alfano e Brunetta una deroga al blocco del turn-over, stante la grave situazione in cui versa il distretto giudiziario di Messina . Non è possibile coprire carenze in organico con il lavoro nero.

Riteniamo inaccettabile – concludono Crocè e Pizzino- continuare a gestire le politiche del lavoro , in modo clientelare e demagogico, non dando risposte né ai precari né ai giovani disoccupati messinesi e di tutta la nostra provincia .

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