27 gennaio 13.37 Mafia, Sonia Alfano “Restituire dignità a Ignazio Aloisi”

Palermo. “A 22 anni dal giorno in cui Ignazio Aloisi fu ucciso con due colpi di pistola davanti agli occhi della figlia quattordicenne, non è stata fatta giustizia. Oggi Donatella Aloisi e la sua famiglia stanno ancora aspettando che lo Stato riconosca questo sacrificio concedendo lo status di innocente della mafia a Ignazio Aloisi, per aver coraggiosamente testimoniato contro un affiliato ai clan messinesi, in terra di mafia e di omertà. Negare questo riconoscimento significa calpestare la sua memoria e la sua dignità di uomo perbene e di testimone di giustizia”.

Lo ha detto Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia Europea e dell'Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, ricordando l'anniversario dell'omicidio della guardia giurata Ignazio Aloisi, avvenuto il 27 gennaio del 1991 nei pressi dello stadio “Celeste” di Messina. Aloisi fu ucciso per aver testimoniato al processo su una rapina al portavalori sul quale prestava servizio. Il rapinatore, Pasquale Castorina, legato ad un clan messinese, grazie alla testimonianza resa da Aloisi, fu condannato a 8 anni di reclusione, e, dopo aver scontato la sua pena, consumò la sua vendetta, prima “eliminando fisicamente Aloisi – sottolinea Sonia Alfano – poi, da morto, a quindici anni di distanza dai fatti, calunniandolo. Oggi – conclude – il mio pensiero corre ad Ignazio Aloisi e alla sua famiglia, alla quale va il mio più sincero affetto”.

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