26 ottobre 13.15 Provincia, Patto di Stabilità e gestione finanziaria, nota del capogruppo PD Pippo Rao

«Dopo le pesanti ed oramai reiterate bocciature della gestione finanziaria della Provincia di Messina da parte della Corte dei Conti -scrive Rao- che oramai è costretta ad intervenire con costanza sull'ente locale per imporre un cambio di rotta, nuove nubi minacciose si avvicinano su , e sui propri conti economici. Siamo in prossimità oramai della chiusura dell'anno finanziario e la necessità di avere chiarezza sui conti della Provincia diventa aspetto inderogabile al fine di capire se l'ente manterrà o meno il Patto di Stabilità. A seguito di attività ispettiva portata avanti dal Capogruppo del Partito Democratico Pippo Rao, sono emerse non solo le criticità evidenziate dalle delibere della Corte dei Conti, ma un quadro particolarmente preoccupante rispetto al mantenimento del Patto di Stabilità. Già l'anno scorso il Patto venne mantenuto con grande difficoltà e per il “rotto della cuffia” grazie al lavoro del Collegio dei Revisori dei Conti che per mesi imposero il monitoraggio della spesa ed in controllo certosino su tutti gli atti che comportavano impegni finanziari per spese correnti. Furono attuate direttive e diffide di fatto per bloccare l'emorragia finanziaria, ma soprattutto si attuò un serio piano di controllo sui canali di uscita economica. Dopo avere superato indenni le forche caudine del mantenimento del Patto di Stabilità per l'anno scorso il Partito Democratico chiese con forza che venisse messa in essere una cabina di regia che monitorasse le previsioni di spesa e desse coordinate adeguate per una seria programmazione in merito ai futuri investimenti in modo tale da evitare quello che era accaduto nel 2010, tra l'altro ben sapendo che i trasferimenti nazionali e regionali per il 2011 si sarebbero notevolmente ridotti. Di tutto ciò non si è fatto nulla, e l'analisi che esce fuori dalla attività ispettiva portata avanti dal Consigliere Rao ha registrato una notevole mole di uscite finanziarie sotto forma di pagamenti in conto capitale e impegni di spesa per spese correnti, aspetti che incidono in modo determinante sul Patto di Stabilità. A questo bisogna aggiungere trasferimenti nazionali in meno rispetto all'anno precedente per circa 6 milioni e 900 mila euro, e regionali per circa 1 milione di euro. Nella sostanza si è proceduto ad una azione di pianificazione operativa delle risorse finanziarie ed a vari impegni presi, senza la doverosa programmazione che tenesse conto della necessità di monitorare questa attività, con il rischio oggi di non potere più tenere la situazione sotto controllo. Ovviamente di tutto quello che il vecchio collegio dei revisori dei conti aveva suggerito proprio in funzione dei rischi che l'ente già l'anno scorso correva e quindi a maggior ragione per quest'anno, si è fatto poco. Nessuna programmazione raccordata agli indicatori finanziari che incidono sul Patto di Stabilità, nessuna cabina di regia in merito, solo messa in essere di singole azioni tante volte senza una logica di sistema e soprattutto senza un visione progettuale che oggi deve necessariamente tenere conto della realtà finanziaria in cui si opera. Non mantenere il Patto di Stabilità sarebbe una sciagura per la Provincia di Messina che si vedrebbe immediatamente applicare una sanzione di circa 6 milioni di euro come decurtazione dai trasferimenti nazionali, che ovviamente si andrebbe a sommare alle già previste riduzioni di trasferimenti,oltre alle seguenti sanzioni :

•        Divieto di assunzione di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale compresi co.co.co. e somministrazioni anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto (art. 76, comma 4 d.l. 112/08); (processi di stabilizzazione avviati e non compiuti al 25/06/2008);

•        Divieto di stipulare contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi delle predette disposizioni sul personale (art.76, comma 4 d.l. 112/08);

•        Divieto di impegnare nell'anno successivo a quello di mancato rispetto spese correnti in misura superiore all'importo annuale minimo dell'ultimo triennio;

•        Divieto di ricorrere all'indebitamento per investimenti;

•        Riduzione dei trasferimenti ordinari dovuti dal Min. Interno per un importo pari alla differenza, se positiva, tra saldo programmatico e saldo reale e comunque in misura non superiore al 5%;

•        Divieto di incremento delle risorse decentrate (art. 8, comma 1 CCNL 14/01/2008).

•        Rideterminazione indennità di funzione e gettoni di presenza agli amministratori con applicazione di una riduzione del 30% rispetto all'ammontare risultante alla data del 30/06/2008 (art. 61, comma 10 legge 133/08);

L'ultimo punto forse potrebbe spingere anche gli altri gruppi consiliari, soprattutto quelli di maggioranza, a capire che bisogna intervenire con decisione per evitare il disastro, e portare tutti ad uno scatto d'orgoglio imponendo alla amministrazione provinciale quel cambio di rotta oramai non più rinviabile. Si sarà ancora in tempo? Una cosa è certa, chi ha governato l'ente dovrà assumersi tutte le responsabilità, così come il centro destra che ha sostenuto e sostiene questa amministrazione. Il PD non farà sconti a nessuno!».

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