24 marzo 18.07 Cantieri Palumbo, i sindacati Orsa e Cub contestano l’accordo per la cassa integrazione

Sulla vertenza del Cantiere Palumbo intervengono i sindacati ORSA e F.L.M.Uniti CUB, che non ritengono valido l'accordo. In una inviata agli enti interessati ed alla Cgil, i segretari Mariano Massaro ed Enzo Bertuccelli sottolineano che “il verbale in oggetto sottoscritto, presso la sede locale di Confindustria, dalla società Palumbo S.p.A. con le OO.SS. di categoria UILM e FIOM, relativo all'invio in cassa integrazione (CIGO) di 20 unità lavorative, oltre a violare i principi basilari della democrazia partecipata che prevede il mandato della maggioranza dei lavoratori verso i rappresentanti sindacali e/o RSU che nel caso in questione hanno agito autonomamente, è alterato da un clamoroso vizio di forma presente nel prologo del verbale, ove si dichiara la presenza della Segreteria FIM/Cisl che nei fatti non ha partecipato al tavolo, tanto che il verbale risulta sottoscritto solo dalle due Segreterie fisicamente presenti alla “trattativa”. Quanto sopra denunciato, oltre ad invalidare formalmente l'accordo, esprime una gestione tragicamente sommaria delle sindacali attraverso le quali si è preteso di decidere con estrema leggerezza sul futuro di 20 famiglie messinesi che non hanno consegnato il mandato a UILM, FIOM e RSU per autorizzarne i rappresentanti a condividere lo strumento degli ammortizzatori sociali che a giudizio delle scriventi e della maggioranza dei lavoratori nel caso specifico è utile solo alle casse aziendali e non prevede alcuna prospettiva di sviluppo produttivo e occupazionale, tutt'altro. Si vuol significare che all'interno dell'attuale “congiuntura economica, causa di effetti negativi sull'economia mondiale”, puntualmente denunciata nel verbale in oggetto per giustificare il ricorso agli ammortizzatori sociali, per una Società rispettabile come la Palumbo S.p.A. non è moralmente né eticamente praticabile chiedere sacrifici ai lavoratori per poi ottenere accordi di tale importanza “selezionando” una controparte sindacale che rappresenta una quantità risibile di lavoratori e non gode del mandato della grande maggioranza che, piaccia o no, aderisce alle scriventi OO.SS. Nel comunicarVi che sono in corso le assemblee autoconvocate ove i lavoratori stanno valutando l'opportunità di rigettare l'accordo di cui trattasi e sfiduciare formalmente i soggetti sindacali e/o RSU che hanno agito autonomamente oltre il loro mandato, si invita la Palumbo S.p.A. ad astenersi dal dar seguito all'iter propedeutico alla CIGO ottenuta con un verbale d'accordo viziato da grossolane inesattezze e condiviso con una rappresentanza sindacale che in seno all'azienda Palumbo S.p.A. rappresenta poco più di se stessa. Nel comune interesse e per prevenire la prevedibile reazione dei lavoratori, comprensibilmente esasperati dall'incertezza occupazionale, le scriventi OO.SS. propongono l'istituzione di un referendum per conoscere il vincolante parere dei lavoratori su quanto sottoscritto il 23 marzo 2011 da FIOM, UILM, RSU e Palumbo S.p.A. Il referendum è l'emblema della democrazia che la stessa Segreteria Generale della FIOM CGIL ha preteso ed ottenuto in vertenze di rilevante importanza (vedi Fiat Mirafiori) ove la Segreteria Generale FIOM che legge per conoscenza, trovandosi in posizione contrapposta rispetto a UILM e FIM Cisl ha voluto prendere formalmente atto della volontà dei lavoratori, pertanto, l'OrSA/MdB e la F.L.M.U./CUB che all'interno del cantiere Palumbo sono le sigle sindacali maggiormente rappresentative in termini di iscritti, chiedono che la volontà dei lavoratori sia tenuta in considerazione anche nel caso in cui FIOM/CGIL, UILM ed eventualmente FIM/Cisl condividono la stessa posizione, in caso contrario, la democrazia sindacale invocata dalla FIOM in altre occasioni, si ridurrebbe a strumento pretestuoso utilizzato alla bisogna. In assenza di esaustivo riscontro ci troveremo costretti a porre in essere ogni strumento di lotta sindacale per la tutela dei diritti dei nostri rappresentati”.

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