23 luglio 09.42 Giovedì serrata delle farmacie, domani la conferenza stampa

Le ipotesi delle nuove misure a carico delle farmacie previste dallo “Spending Review” preoccupano molto Federfarma sia perché considerate economicamente insostenibili, sia perché comporterebbero uno svilimento del servizio farmaceutico, traducendosi in una riduzione dei livelli essenziali di assistenza con l'ennesima ricaduta negativa sui cittadini.

La nuova trattenuta imposta alle farmacie e la drastica riduzione del tetto di spesa farmaceutica territoriale previste dal causerebbero, inoltre, una contrazione dei margini della farmacia sui medicinali del servizio sanitario nazionale. E, per poter continuare a garantire il servizio alla collettività, la farmacia sarà costretta a tagliare i costi di gestione, aprendo anche una crisi occupazionale nel settore.

Queste ed altre ancora le conseguenze del pesante impatto che il decreto avrebbe non solo sulla farmacia, ma anche e soprattutto sui cittadini. Per questo motivo, Federfarma ha deciso di aderire allo sciopero proclamato da Federfarma nazionale per il 26 luglio. Le ragioni della protesta saranno illustrate domani, 24 luglio alle 10.30, nel corso di una conferenza stampa che si terrà nella sede di Ferderfarma Messina, via Risorgimento n. 25.

“Il trasferimento di fondi dalla farmaceutica territoriale (che rispetta i parametri) a quella ospedaliera (assolutamente fuori controllo) avrà come conseguenza l'interruzione anticipata della distribuzione di farmaci per conto del Sistema sanitario nazionale da parte delle Farmacie – afferma il presidente regionale di Federfarma Sicilia, Francesco Mangano – le nuove trattenute, inoltre, renderanno insostenibile il sistema e porteranno alla chiusura di molte farmacie, specialmente le più piccole. Ecco perché abbiamo deciso di chiudere un giorno per evitare di chiudere per sempre”. 

“Siamo molto preoccupati per la crisi occupazionale che si verificherà – aggiunge il presidente della Consulta regionale degli Ordini dei farmacisti, Nino Abate – sono previsti, infatti, tagli di posti di lavoro per 20mila unità a livello nazionale e di circa 2mila in Sicilia, oltre alla già esistente disoccupazione giovanile”.

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