22 ottobre 12.25 Gela, i carabinieri arrestano gli autori di un furto a Santo Stefano di Camastra

Alle prime luci dell'alba, a   i Carabinieri della Compagnia di Santo Stefano di Camastra, coadiuvati dai militari del Reparto Territoriale Carabinieri di Gela, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di due persone.

Il provvedimento è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Mistretta su richiesta del Procuratore della Repubblica,  Luigi PATRONAGGIO, che ha coordinato le indagini, sulla base delle risultanze di una intensa attività investigativa condotta dai Carabinieri dell'Aliquota Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Santo Stefano di Camastra, supportata dall'esito di precisi e puntuali accertamenti tecnico-scientifici condotti dal RIS dei Carabinieri di Messina.

Gli arrestati, Antonio Maganuco e Carmelo Meroni, entrambi nati e residenti a Gela, sono ritenuti i responsabili del furto ai danni del bar “Paradise”, avvenuto lo scorso 27 agosto 2011 nel Comune di Santo Stefano di Camastra.

Nella circostanza, i ladri, dopo essersi introdotti nel locale forzando una porta di servizio, avevano asportato circa 4.000 euro, che erano contenuti all'interno di diverse “macchinette ”, nonché un computer portatile ed una fotocamera digitale, il cui valore complessivo è di circa 600 euro.

Secondo quanto emerso nel delle indagini dei Carabinieri, che si sono avvalsi anche delle immagini dei sistemi di video sorveglianza di diversi esercizi commerciali presenti lungo il percorso battuto dai due per raggiungere l'esercizio pubblico, i due, pluripregiudicati per reati specifici, la notte del furto, a bordo della loro vettura, avrebbero percorso la centrale via Vittorio Emanuele in senso vietato. Proprio tale manovra, certamente “azzardata”, anche se in orario notturno, non è passata inosservata ai militari dell'Arma, i quali, da quel momento, hanno seguito gli spostamenti dell'autovettura sospetta nel centro abitato della “Città delle Ceramiche”.

Dopo le formalità di rito, i due sono condotti presso la Casa Circondariale di Mistretta.

Intanto le indagini dei militari dell'Arma proseguono poiché appare verosimile ritenere che i due “pendolari del furto” possano essersi resi responsabili di ulteriori analoghi episodi delittuosi, commessi in altri Comuni della fascia tirrenica di quel comprensorio.

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