20 settembre 11.53 Pari opportunità, Rizzi (Cgil): “Approfittare delle elezioni per arrivare ad una maggiore parità”

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L'inaugurazione del Corso "Donne, Politica, Istituzioni"

Con la Tavola rotonda  “Parità di genere e crisi economico-finanziaria” di recente è stata presentata la nuova edizione del Corso “Donne politica istituzioni” organizzato dall'Universitè di Messina. Il corso, che ha l'obiettivo di diffondere la cultura di genere e della parità e promuovere le pari opportunità, è ormai un appuntamento fisso per tutte le donne, non solo studentesse universitarie, che vorrebbero cimentarsi con l'impegno politico e  sociale. Nato nel 2004 da un progetto quadriennale  dell'allora ministro per le Pari opportunità Stefania Prestigiacomo,  a Messina “Donne politica istituzioni”  è proseguito finito ad oggi grazie all'impegno della docente universitaria Antonella Cocchiara.

“In sette edizioni  -spiega Esmeralda Rizzi, responsabile delle Politiche di genere della Cgil di Messina- sono oltre cinquecento le donne, gran parte della quali agguerrite e determinate a sfondare il così detto “soffitto di cristallo”, che hanno così potuto approfondire non solo la storia dell'emancipazione femminile e le più classiche tematiche sulle pari opportunità, ma anche acquisire quegli strumenti indispensabili per fare politica o progredire nella propria professione.  Competenze che non sempre gli uomini, che occupano tanto più numerosi posizioni apicali in politica e nelle professioni, hanno. Perché una cosa è certa, Messina e più in generale la Sicilia non brillano per la presenza di donne nelle posizioni di vertice, in  politica e nei luoghi delle decisioni.

Anzi, i dati Istat indicano che la Sicilia registra ancora una forte arretratezza anche  sul versante occupazionale con un 29,5% di donne occupate contro un 47,5 della media nazionale. Che tradotto in cifre significa che se in Italia una donna su due nella fascia d'età 16/64 anni lavora, in Sicilia meno di una ogni tre. 

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Esmeralda Rizzi, responsabile Politiche di Genere della Cgil Messina

Prima del terremoto istituzionale delle dimissioni di Lombardo e l'avvio della nuova stagione elettorale per il rinnovo dell'Ars, i dati sulla presenza delle donne nelle principali assemblee di governo siciliane erano davvero sconfortanti. Nessun presidente di provincia, appena 17 assessori  provinciali su un totale di  175, 19 i sindaci donna per 290 comuni e solo 811 i consiglieri comunali su 7.310 complessivi. 

Situazione analoga nei luoghi fondamentali della cultura: nessun Rettore donna, nessuna direttore nelle principali testate giornalistiche. E a Messina, l'istantanea della presenza femminile nei   e nelle istituzioni rispetta appieno le statistiche regionali. Nelle posizioni di rilievo della politica locale le donne sono davvero poche, quel minimo indispensabile a tacitare sicure polemiche o a evitare  possibili ricorsi davanti al giudice amministrativo. E comunque le fortunate non godono di grandi tutele o attenzioni.

Basti pensare all'ex assessore ai Servizi sociali della Giunta Buzzanca Pinella Aliberti, immolata senza troppe remore sull'altare di uno dei settori più caldi di questa stagione amministrativa o la stessa Antonella Cocchiara, assessore alle Pari opportunità nell'amministrazione , dimissionata da quest'ultimo ll'allora per i mutevoli equilibri delle alleanze elettorali. 

Forse -conclude Esmeralda Rizzi- per tornare al tema della Tavola rotonda che ha inaugurato l'edizione 2012 del corso, una maggiore presenza delle donne nei luoghi che contano non avrebbe scongiurato la crisi o, per restare a casa nostra, non avrebbe saputo affrontare  meglio i tanti problemi di un Comune a corto di risorse.

Ma al prossimo giro, giro che inizia ora con il rinnovo dell'Ars e proseguirà poi con le politiche e con le amministrative anche a Messina, partiti e elettori hanno un'ottima occasione per provare a cambiare. Magari attingendo  proprio tra le agguerrite e preparate corsiste di “Donne politica istituzioni”. 

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