16 luglio 12.38 Premio “I diamanti del Cinema” al messinese Michele Ainis

Tra i cinque premiati al Diamante Film Fest 2012 Cinema al Sud, svoltosi sabato 14 luglio sul lungomare della splendida cittadina di Diamate (CS), giunto alla sua sesta edizione, il cui scopo è la promozione del Cinema calabrese e meridionale nonché la valorizzazione dei giovani talenti nell'ambito cinematografico, il messinese Michele Ainis.  La Giuria presieduta da Alessandro Benvenuti ha premiato i registi Massimo Scaglione, per il film “La moglie del sarto” con Maria Grazia Cucinotta, e Tony Domenici, per la del Film “Il caffè del Generale” con Maurizio Comito e Marcello Arnone. Il gruppo folk Zona Briganti è stato premiato per il video clip “Di rabbia e d'amore” con Paola Barale. La di produzione MTO2 per la “La famiglia Gionni in Calabria” con Tosca D'Aquino e Neri Marcorè. Michele Ainis, presidente della Film Commission Sicilia Orientale, ha ricevuto il premio come autore del Film “LA MAFIA ALTERNATIVA, tra vita, morte e miracoli” regia di Nicola Barnaba, a consegnare il prestigioso riconoscimento il direttore artistico della chermes l'attore Gianni Pellegrino, presenti alla premiazione alcuni componenti del cast, la soubrette Evelyn Fuentes e Marcello Arnone. Ringraziando la giuria per il riconoscimento ottenuto, ha precisato Ainis “ questo premio conferma il successo ottenuto allo Short Film Corner 2012 di Cannes ed al 58° Taormina Film Fest, frutto di un cast d'eccezione, sia tecnico che artistico, con attori calabresi e siciliani”, ha aggiunto inoltre vista la presenza del delegato della Fim Commission Calabria Michele Geria, “auspico vivamente che si possano ritrovare, come in questa occasione, le sinergie necessarie per la realizzazione di pellicole come La Mafia Alternativa e scorgere al contempo delle vie alternative per la distribuzione dei film brevi anche nel Sud Italia”.

La Mafia Alternativa è un Film ispirato dalla commedia all'italiana “in salsa Siciliana”, una pellicola piena di colpi di scena e gags esilaranti, che intendono rappresentare un'allegoria della criminalità organizzata, rivista in chiave ironica e tagliente. Omicidi, narcotraffico, ricettazione, estorsione, gestione del malaffare sono il pane quotidiano di una cosca di vecchi boss senza scrupoli, guidata da Don Vincenzo Spata. Attorno ad un tavolo, il dramma di questi uomini si consuma a causa della “compromettente” figura del figlio del Don, Rocco, tornato “cambiato” dagli studi Milanesi, assieme ad un curioso seguito di scalmanati.

“Il film affronta con tagliente ironia il cliché mafioso ed il tema dell'omosessualità, attraverso la ricostruzione di una realtà patinata di contraddizioni, una commedia, un  misto inscindibile di ilarità ed amarezza, lasciandosi andare con coraggio ad un'onesta esplosione di grottesco con raffinatezza ed ironico cinismo. La pellicola, dominata da una viva emozionalità, dove i vizi e le perversioni, i preconcetti soci culturali della Sicilia, regalano risate che passando “dalla pancia” riflettono le falle di ognuno di noi, in un contesto di vita e di mentalità rispetto ai quali nessuno può considerarsi estraneo.”

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