13 gennaio 15.39 Sanità, D’Alia: il Cutroni Zodda non deve chiudere

“L'Ospedale Cutroni Zodda di Barcellona Pozzo di Gotto è un presidio ospedaliero importante per un comprensorio altamente popolato, per questo va garantito il suo futuro”. A dirlo, in una nota, è Gianpiero D'Alia, capogruppo Udc al Senato e segretario siciliano dei centristi. “Per tale motivo -aggiunge-  condividiamo l'iniziativa dei consiglieri comunali, che per focalizzare l'attenzione sul problema si riuniranno in seduta domani alle 19 nella sede del Longano”.

“L'Ospedale, infatti, anche se ha una dotazione di reparti inferiore rispetto alle strutture di Milazzo e Patti -spiega D'Alia- garantisce oltre 22 mila pronto soccorsi l'anno, rimanendo una realtà fondamentale per l'assistenza immediata dei cittadini”.

Secondo D'Alia “è necessario che la siciliana e l'assessorato alla Sanità intervengano non solo per garantire il futuro operativo e lavorativo del personale sanitario e parasanitario che vi presta servizio, ma anche per rilanciare la struttura: gli attuali 71 posti letto sono assolutamente insufficienti per una popolazione di oltre 80 mila abitanti, che nel periodo estivo raddoppia”.

“Inoltre – aggiunge il senatore Udc – bisogna dotare l'ospedale di servizi essenziali, quali l'unità di terapia intensiva, la guardia attiva cardiologica e l'unità di traumatologia, con l'aumento dei posti letto e del personale, così da garantire l'assistenza necessaria per evitare i continui trasferimenti dei pazienti in altri nosocomi”.

D'Alia, infine, chiede attenzione anche sull'Ospedale Psichiatrico Giudiziario, sempre di Barcellona, e in particolare sulla sistemazione dei pazienti. “In caso di chiusura dell'Opg -avverte- non esistono progetti alternativi per l'assistenza di questi soggetti. Inoltre, bisogna salvaguardare i livelli occupazionali del personale parasanitario che vi lavora”.

“Una soluzione -conclude D'Alia- è la trasformazione dell'Opg in casa di reclusione con all'interno dei piccoli reparti attrezzati per il trattamento dei reclusi affetti da importanti patologie psichiatriche con pericolosità sociale”.

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