15 ottobre 07.30 Scuola San Michele, stamane scopertura della targa intitolata al capitano Saccà

Stamane alle 10, alla presenza del sindaco Giuseppe Buzzanca, sarà scoperta la toponomastica di intitolazione del plesso della scuola primaria di San Michele al capitano Francesco Saccà (1815-1867), patriota, esule e primo comandante delle guardie municipali di Messina. Il provvedimento, dopo il parere della Commissione toponomastica espresso nel gennaio del 2010 a seguito della proposta del Consiglio d'Istituto del 9 febbraio 2009, è stato deliberato dalla Giunta municipale nel febbraio scorso. L'iniziativa si concretizza grazie alla collaborazione tra la dirigente d'Istituto, dott.ssa Giovanna De Francesco, ed il Corpo di Polizia Municipale che ha donato la targa commemorativa da apporre sulla parete esterna dell'edificio scolastico. Alla cerimonia parteciperanno l'assessore alla pubblica istruzione, Salvatore Magazzù, il comandante del Corpo, Calogero Ferlisi, il dirigente scolastico, Giovanna De Francesco, e varie autorità civili e militari. Dopo la scopertura della targa seguiranno gli interventi delle Autorità all'interno del piazzale della scuola, alla presenza degli studenti e di una delegazione di insegnanti e rappresentanti d'Istituto, e verrà distribuito un opuscolo dedicato alla figura del patriota, realizzato dalla Sezione Ricerche e Studi della Polizia municipale. Sarà anche prevista la possibilità di ottenere l'annullo filatelico realizzato per celebrare l'. Francesco Saccà, patriota, orafo ed argentiere messinese, ospitò nella sua casa i convegni dei liberali messinesi e partecipò al moto del primo settembre 1847, guidando una squadra di rivoluzionari. Nel giorno successivo si scatenò la reazione borbonica ed il 30 settembre dello stesso anno fu iscritto dai borboni nella lista dei “fuori bando”. Insieme ad altri nove insorti riuscì a fuggire a Malta, e nel 1848, una volta tornato, assunse il comando della forza di Pubblica Sicurezza, detta “dei municipali”. Vinta Messina con una sanguinosa repressione raccontata dai giornali dell'epoca, e capitolata Palermo, riparò di nuovo a Malta sino al settembre di quell'anno, e liberata la Sicilia nel 1860, visse modestamente fino alla morte a Terranova di Sicilia (che dal 1927 assumerà il nome di Gela). A Messina, gli è stata anche titolata, con delibera del 1947, la piazza che si trova all'incrocio delle vie Catania, Candore, Gazzi e Consolare Valeria.

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