10 luglio 07.30 Giovedì consegna di un immobile sequestrato alla mafia

Giovedì 12, presenti il sindaco Giuseppe Buzzanca, l'assessore al patrimonio Franco Mondello, il segretario generale Santi Alligo nella sala Falcone Borsellino di palazzo Zanca, sarà assegnato il bene confiscato alla mafia in via Roosevelt n° 6 all'associazione “Comitato Addiopizzo Messina”, risultata prima in graduatoria col punteggio di 96/100 con il progetto “Pago chi non paga”. Alla firma per la dell'immobile prenderanno parte anche il dirigente del patrimonio, arch. Antonello Cutroneo, il responsabile del servizio beni confiscati, arch. Santi Denaro, e della sezione contratti del dipartimento gare e contratti, dott. Santino Saja, e il presidente dell'associazione Addiopizzo, dott. Enrico Pistorino. Al bando hanno partecipato diverse associazioni, proponendo attività volte allo sviluppo della cultura della legalità con ipotesi progettuali tese al miglioramento del bene e rispondenti all'interesse pubblico ed alle finalità della L. 109/96 e ss. mm. L'Associazione “Addiopizzo” intende perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale ed in particolare promozione della cultura della legalità, della solidarietà, elaborazione di strategie di lotta non violenta contro il dominio mafioso del territorio e di resistenza alle infiltrazioni di tipo mafioso, progettazione e sostegno di iniziative, attività ed interventi che sono finalizzati a promuovere la nascita di un movimento antimafia ed anti-raket tra i cittadini e gli operatori economici sul territorio siciliano. Come si ricorderà l'assessore, Franco Mondello, con delega ai beni confiscati alla mafia, il 9 maggio 2011, aveva preso in consegna l'immobile, sito in via Roosevelt n. 6, confiscato e trasferito al patrimonio indisponibile del Comune di Messina il 19 aprile 2011 con decreto dell'Agenzia per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, dando apposito indirizzo al Dirigente del Dipartimento Patrimonio, per l'avvio della procedura di evidenza pubblica perchè l'immobile fosse assegnato in concessione ad associazioni per attività finalizzate alla “cultura della legalità e dei principi della Costituzione, in opposizione al fenomeno delle organizzazioni criminali di stampo mafioso, al racket, al pizzo ed alle estorsioni”.

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