1 aprile 15.01 Gestione rifiuti ed emergenze, la Cgil: “Accelerare la riforma degli Ato”

“L'invio ai comuni da parte dell' all'energia dello schema di Statuto dell'atto costitutivo delle SSR “Società per la regolamentazione del Servizio di Gestione dei rifiuti”, è certamente un passo avanti per costruire una nuova politica dei rifiuti. Oggi, anche alla luce dell'emergenza dell'Ato 2, il quadro che abbiamo di fronte ci consegna il fallimento del sistema di gestione dei rifiuti in tutta la provincia basato esclusivamente sullo smaltimento in discarica. Dell'Ato me1 all'Ato me4 si registrano quotidianamente situazioni di emergenza che impongono una assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni”. Così Isella Calì, segretaria provinciale della Cgil che tra gli altri segue il settore ambiente, interviene sul nodo delicato della riforma dell'attuale sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti, sulla scia della grave situazione del settore e dell'emergenza in atto nella zona dell'Ato2.
“Sulla base della direttiva dell'Assessorato regionale, gli enti locali saranno convocati dalla Provincia regionale per l'assemblea di insediamento e la successiva approvazione della convenzione e dello statuto della società consortile- osserva Calì. La Cgil auspica che tale adempimento avvenga nei tempi più celeri superando ritardi e inefficienze che rischiano di assegnare alle tante emergenze sul territorio un carattere di ordinarietà del sistema e in particolare, per cambiare pagina, ritiene non più rinviabile:

Ø Separare il controllo,indirizzo,vigilanza dalla gestione del servizio
Ø Realizzare la raccolta differenziata
Ø Investire nell’impiantistica
Ø Attivare una filiera industriale sostenibile per sviluppare attività economiche
legate al ciclo dei rifiuti
Ø Garantire la legalità, tutelare la sicurezza e il rispetto dei diritti dei
Ø Lavoratori
Ø Realizzare equità tariffaria salvaguardando le fasce sociali più deboli

“Se ciò non si dovesse realizzare -spiega Calì- la gestione dei rifiuti continuerà a produrre emergenze,inefficienze,clientelismi e negazione di diritti. La Regione deve quindi approvare il nuovo Piano rifiuti con rapidità. Ogni ulteriore ritardo ci porterà al collasso del sistema. Per appaltare la difficile transizione figlia del disastro degli Ato e del prevalere di logiche clientelari, è necessario che i Comuni agiscano in questa fase con senso di responsabilità, senza demagogia, evitando di inventare nuove soluzioni che ricadrebbero tutte sulle spalle dei cittadini senza, per altro, risolvere il problema.
Per quanto poi riguarda il caso Messina, l'amministrazione Buzzanca farebbe meglio a riconoscere che se la gestione dei rifiuti della nostra città non ha subito il tracollo verificatosi in altri centri della Provincia è grazie anche al modello gestionale posto sotto il controllo pubblico. Par tali ragioni -conclude quindi Calì- la Cgil ritiene che eliminando storture e clientele, vada mantenuta la società mista mettendola nella condizioni di operatività nel rispetto dell'attuale quadro normativo nazionale e regionale”.

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